• Mondo
  • Lunedì 12 luglio 2010

Adesso è una nave libica a voler arrivare a Gaza

L'imbarcazione fa rotta verso la Striscia, ma Israele sostiene che devierà verso un porto egiziano

A distanza di alcune settimane dai tentativi di rompere l’embargo imposto dalle autorità di Israele nella striscia di Gaza, una imbarcazione noleggiata da un’organizzazione libica libica sta facendo rotta verso Gaza. La nave – che batte bandiera moldava – è partita ieri dalla Grecia, si chiama Al-Amal e trasporta circa duemila tonnellate di aiuti umanitari per la popolazione sotto embargo. Secondo gli organizzatori dell’iniziativa, sostenuta dalla fondazione internazionale di Gheddafi per la carità e lo sviluppo, l’imbarcazione potrebbe raggiungere le coste nei pressi di Gaza nel corso dei prossimi giorni, ma le autorità israeliane sono di diverso avviso.

Il destino della Al-Amal rimane al momento confuso. Mentre per Al-Jazeera l’imbarcazione non avrebbe cambiato rotta, per il quotidiano israeliano Haaretz le autorità di Israele avrebbero effettivamente ottenuto di far approdare in uno dei porti egiziani la nave. Israele sostiene infatti di aver raggiunto una serie di accordi con la Grecia e la Moldavia per far cambiare rotta alla nave e fermare il suo viaggio in Egitto. Le autorità israeliane avrebbero richiesto la disponibilità del porto di El-Arish, che dista pochi chilometri dal confine della Striscia di Gaza. Il materiale trasportato potrebbe essere così controllato e successivamente trasferito senza rompere l’embargo. Un portavoce del ministero degli esteri egiziano, interpellato da Al-Jazeera, ha però smentito la versione di Israele, dichiarando di non essere a conoscenza di alcun accordo per il transito della Al-Amal in un porto egiziano:

«La nave non sta facendo rotta verso l’Egitto. Non abbiamo ricevuto alcuna richiesta ufficiale da parte libica per far attraccare la nave in un porto in Egitto. Non è una questione che riguarda Israele. Dipende dalla volontà di chi ha organizzato la spedizione. Dicono di essere diretti verso Gaza, non ci hanno avvicinati. Per quanto ne sappiamo ora si tratta quindi di una nave diretta verso Gaza.»

L’organizzazione che si occupa della spedizione è riconducibile a uno dei figli del leader libico Mu’ammar Gheddafi. L’imbarcazione conta dodici uomini dell’equipaggio e nove passeggeri: sei libici, un marocchino, un nigeriano e un algerino.

Come avvenuto nelle settimane scorse con le altre navi dirette verso Gaza, le autorità di Israele hanno confermato di non essere disponibili a fare eccezioni e che il blocco non potrà essere violato. L’avvertimento è chiaro: se del materiale non controllato dalle autorità raggiungesse la Striscia di Gaza vi potrebbero essere delle «serie conseguenze».