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  • Sabato 3 luglio 2010

Nepal, il governo aumenta lo stipendio alla dea

Matina Shakya è diventata dea quando aveva solo tre anni, guadagnerà 82 euro al mese

A Kathmandu, in uno dei templi più antichi della città, vive una bambina di cinque anni. Dopo aver superato un lungo processo di selezione, nel 2008 Matina Shakya fu scelta come dea del tempio Kumari Ghar, dove vive venerata da buddisti e induisti. E’ stipendiata dal governo nepalese, che ora ha deciso di pagarla di più.

La dea è infatti una grande attrazione turistica, quindi una notevole fonte di guadagno. E il governo la vuole tutelare. “Abbiamo deciso di aumentare il sostegno mensile da 6.000 a 7.500 (circa 82 euro ndr) rupie, vogliamo facilitarle la vita”, ha detto il ministro della cultura Mod Raj Dotel. Il governo ha anche assicurato che si prenderà carico delle spese per la sua educazione e salute.

Quello delle Kumari (vergine, in sanscrito) è una tradizione diffusa in molti paesi del sudest asiatico e consiste nel venerare bambine prepubescenti come manifestazione della dea Durga. Lo status di divinità finisce automaticamente con l’arrivo della prima mestruazione e spesso per le bambine il ritorno alla vita normale è molto difficile.

La tradizione vuole che possano diventare Kumari solo bambine nate da una famiglia buddista appartenente alla casta Shakya. Le bambine che possono ambire a diventare Kumari devono avere salute perfetta, non devono avere mai avuto malattie e non devono avere ancora perso nessun dente. Quelle che possiedono questi primi requisiti possono poi essere sottoposte a un esame più accurato e solo quella a cui vengono riconosciute le “32 perfezioni della dea” potrà diventare Kumari. Tra queste:

. collo di conchiglia
. corpo di banano
. sopracciglia di mucca
. cosce di cervo
. petto di leone
. voce dolce e delicata di anatra

L’attuale Kumari di Kathmandu, detta anche Royal Kamari (quella più importante), è stata scelta due anni fa, quando aveva solo tre anni. Il Nepal è un paese molto povero: un abitante su quattro vive con meno di un euro al giorno e deve convivere con continui tagli di elettricità e con l’aumento dell’inflazione.