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  • Giovedì 1 luglio 2010

Che fine ha fatto lo scienziato iraniano Amiri?

Il ricercatore è scomparso nel 2009 e l'Iran accusa gli Stati Uniti di averlo rapito. Un uomo ha pubblicato alcuni appelli su YouTube e sostiene di essere lui

Verso la fine della primavera del 2009, lo scienziato iraniano esperto in tecnologie nucleari Shahram Amiri partì per un pellegrinaggio alla Mecca, ma non fece mai ritorno in Iran. L’uomo scomparve nel nulla e le autorità iraniane accusarono gli Stati Uniti di essere coinvolti nella vicenda. Sembra infatti che attraverso la Malek-Ashtar University of Technology (MUT), Amiri collaborasse con il governo di Teheran alla realizzazione di impianti e soluzioni militari basati sul nucleare, programma sanzionato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Le accuse iraniane furono respinte dagli Stati Uniti e molti giornali spiegarono la scomparsa di Amiri con la volontà dello scienziato di ottenere asilo politico all’estero.

A distanza di alcuni mesi dalle ultime notizie sul caso Amiri, su YouTube sono comparsi un paio di video nei quali un uomo sostiene di essere lo scienziato nucleare scomparso nel 2009. L’autore dei filmati dice di essere sfuggito ad alcuni agenti statunitensi e di essersi nascosto nello stato della Virginia. CNN ha pubblicato la traduzione di alcuni passaggi dei nuovi video:

«Sono Shahram Amiri, figlio della Repubblica Islamica dell’Iran, con l’aiuto di Dio sono riuscito a scappare da alcuni agenti della sicurezza statunitensi nello stato della Virginia. Mi trovo, temporaneamente, in un luogo sicuro e sto cercando di fare questo video, ma è probabile che io possa essere nuovamente arrestato a breve dagli agenti della sicurezza americana. Non sono libero qui e non mi è consentito di contattare la mia famiglia o altre persone. Se dovessi avere qualche problema o non potessi ritornare presto nel mio paese, il governo degli Stati Uniti dovrebbe essere considerato responsabile.»

Sull’autenticità del video permangono molti dubbi: in alcuni filmati precedenti l’uomo si contraddice affermando ora di essere stato rapito dagli agenti USA, ora di essere libero e di studiare in Arizona. Come d’abitudine, la CIA non ha commentato la comparsa dei filmati né ha fornito particolari informazioni aggiuntive sul caso Amiri, mentre una fonte interna anonima dell’Agenzia contattata da CNN ha escluso la possibilità che l’uomo sia tenuto sotto custodia contro la sua volontà dagli agenti statunitensi. E anche se lo fosse, spiega la fonte dell’emittente all-news, «come avrebbe fatto a produrre i video» e a caricarli online?
https://www.youtube.com/watch?v=4lNUZUJ9uIQ
Il primo filmato è datato 14 giugno, mentre il secondo è datato 23 giugno ed ha fatto la propria comparsa online lo scorso mercoledì. Nel filmato l’uomo che sostiene di essere Amiri cerca anche di rassicurare i propri familiari:

«Voglio che la mia amata famiglia sappia che sto bene e che non si dovrebbero preoccupare per la mia salute. Con l’aiuto di Dio potrò tornare nel mio amato paese entro pochi giorni. Voglio che la mia famiglia sia, come sempre, forte e paziente e che preghi perché io possa tornare sano e salvo. Spero di vedervi presto nel mio amato paese.»