“Mio papà è molto ricco”

Il "redditometro" chiede ai genitori il numero di navi, elicotteri e aeroplani in loro possesso

Chi ha un aereo da turismo o una imbarcazione da diporto saprà che cosa scrivere nelle prime righe del modulo pubblicato dal Comune di Roma per ottenere l’iscrizione del proprio figlio all’asilo nido. I genitori alla ricerca di un posto per il proprio bambino nelle strutture pubbliche si sono ritrovati per le mani un modulo piuttosto particolare [pdf] per certificare le loro disponibilità economiche. A cominciare dal “punto A”, il primo del “redditometro”: è molto semplice e invita il dichiarante a indicare l’eventuale proprietà di aeromobili, navi e imbarcazioni da diporto.

Nell’elenco compaiono gli aerei da turismo, gli elicotteri da turismo, gli alianti, i motoalianti e gli ultraleggeri o deltaplani a motore. Per ogni aeromobile il genitore deve poi indicare il numero dei modelli posseduti, la potenza degli stessi e le ore di volo accumulate. Segue la tabella sulle imbarcazioni, anche in questo caso molto dettagliata:

– imbarcazioni da diporto di stazza lorda superiore a 3 t e fino a 50 t con propulsione a vela;
– imbarcazioni da diporto di stazza lorda non superiore a 50 t con propulsione a motore;
– navi di stazza superiore a 50 t;
– navi e imbarcazioni da diporto con propulsione a vela o a motore in locazione.

Anche in questo caso i genitori devono indicare il numero delle imbarcazioni possedute, il canone annuo di locazione per le stesse e la loro lunghezza. Una colonnina prevede anche l’indicazione del “personale stagionale imbarcato”. Il modulo del Comune continua con i campi per indicare i più ordinari autoveicoli, altri eventuali mezzi di trasporto (camper e roulotte compresi) e l’elenco delle residenze principali e secondarie.

I criteri sono singolari anche nella sezione “Altre spese”. Oltre alle rette per l’università o le spese per i mutui, l’elenco comprende queste voci: iscrizioni a circoli privati (golf, canottaggio, tennis, ecc), spese per centri di benessere e beauty farm, crociere e viaggi, installazione di piscine e acquisti presso gallerie d’arte e case d’asta.

I dati forniti dai genitori in cerca di un posto nei nidi, recita il modulo, potranno essere «scambiati tra gli uffici comunali e comunicati al Ministero delle finanze ed alla Guardia di Finanza per i controlli previsti». Difficile dire se il nuovo “redditometro” e le regole decise dal Comune potranno influire in qualche modo sull’accoglienza delle strutture per la prima infanzia di Roma. Stando alle ultime stime, mediamente 4 bambini su 10 rimarranno senza asilo nido spiega Repubblica:

“Per i nuovi ingressi sono arrivate 672 domande, a fronte di 386 posti disponibili – spiega Giammarco Palmieri, presidente del Municipio VI – restano dunque in lista d’attesa 286 bambini”. Il 42,5 per cento del totale; e il dato è in linea con la media registrata negli altri Municipi. Le notizie che giungono dal III, per esempio, parlano di 170 domande accolte su 292. Mentre nel X Municipio “su 1404 richiedenti, ne sono rimasti fuori 652 (il 46,4 per cento ndr)” conferma Alfredo Capuano, incaricato alla Scuola del mini-sindaco Sandro Medici.

Le liste d’attesa si allungano nel XIX Municipio, dove le domande valide sono state 1085 e, di queste, ne sono state accolte 545. Restano fuori 540 bambini: il 49,7 per cent del totale. Più drammatica la situazione nei Municipi I, VII, XVII e XX, dove più di un baby-alunno su due, il prossimo anno, resterà a casa. Se nel Centro storico gli esclusi superano il 55 per cento, nel XX Municipio volano oltre il 56 per cento. Lieve la differenza nel VII e nel XVII Municipio, dove fuori dai nidi restano rispettivamente il 53,7 e il 54,6 per cento dei richiedenti. Le cose vanno un po’ meglio nel IX Municipio, dove gli esclusi sono il 37,2 per cento, nel XIII (35,6 per cento), nel XV (38,3 per cento) e soprattutto nel V, dove la percentuale scende al 22 per cento.