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  • Sabato 24 aprile 2010

Musica gratis su Google in Cina

Yinyue, il database da cui si può scaricare di tutto

di Matteo Miavaldi

L’epilogo del braccio di ferro tra Google ed il governo cinese ce lo ricordiamo: spostando i server di google.cn ad Hong Kong, metropoli a statuto speciale dal 1997, si è trovato un ottimo escamotage per non far perdere la faccia a nessuno dei due contendenti.
Il governo ha dimostrato, alla propria opinione pubblica come al resto degli interessati osservatori internazionali, di non voler cedere minimamente ad alcuna pressione esterna. Google ha simulato una salita sull’Aventino, per il compiacimento degli ultrà dei diritti umani digitali, lasciando la situazione dell’internauta medio cinese (patito di World of Warcraft che aggira la censura per iscriversi al profilo twitter di una nota pornostar giapponese) sostanzialmente inalterata. Oggi, 24 aprile 2010, connettendosi da Pechino senza utilizzare i proxy, cercando su google.cn le solite parole sensibili come tiananmen massacre, falun gong, dalai lama ecc., come risultato compare la classica pagina di errore del server.

Ma c’è una piccola novità: dalla home di google.cn si può accedere al nuovo servizio Yinyue, ovvero musica. Un enorme database musicale dove, gratuitamente, si possono ascoltare e scaricare migliaia di canzoni. Un servizio analogo veniva già offerto in passato dal principale motore di ricerca cinese, baidu.cn, ma le canzoni disponibili erano molte molte meno; sembra invece che google abbia deciso di fare le cose in grande.
Ce n’è per tutti i gusti: lasciando perdere la sterminata produzione pop orientale, dai cantanti neomelodici coreani agli idoli delle teenagers taiwanesi, si trovano album interi di Jimi Hendrix, il best of di Lando Fiorini (in cinese Landuo Feiaoline), L’edera e i suoi successi di una intramontabile Nilla Pizzi, un paio di canzoni degli Articolo 31, tutto Remain in Light dei Talking Heads (versione rimasterizzata)…insomma, in un pomeriggio passato a sbizzarrirmi nelle ricerche più astruse, l’unica a mancare all’appello è stata Carmen Consoli. Tutto il resto lo si può addirittura organizzare in playlist personali (screenshot).
Bello vero? Ecco, il servizio è accessibile solo collegandosi dalla Cina.
Piccoli comfort dittatoriali.