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  • Martedì 6 aprile 2010

In Gran Bretagna si voterà il 6 maggio

Stamattina Gordon Brown va a Buckingham Palace per chiedere alla regina lo scioglimento del parlamento. Un sondaggio del Guardian dà il suo partito in risalita

Gordon Brown è atteso oggi a Buckingham Palace dove chiederà alla regina di scogliere il parlamento e indire le nuove elezioni per il 6 maggio.

Un mese di campagna elettorale, quindi, che si annuncia combattutissima: un sondaggio commissionato dal Guardian dice stamattina che il vantaggio dei Tories si sarebbe ridotto a quattro punti percentuali e che i labouristi sarebbero quindi in rimonta. La loro crisi, che dura ormai dalla crepuscolare uscita di scena di Tony Blair, è coincisa con l’ascesa del nuovo leader conservatore David Cameron, il giovane che non ancora quarantenne aveva ridato entusiasmo al partito e convinto tutti che avrebbe spazzato via il partito rivale alla prima occasione: i Tories non sono più al governo ormai da diciotto anni. Ma la prima occasione era ancora lontana, e oggi Cameron ha fatto in tempo anche a stare molto sotto la lente, abituare gli elettori ai suoi limiti e a raccogliere critiche e dubbi sulle sue reali capacità al di là dell’accattivante immagine moderna e piuttosto progressista per il suo partito. Se vincesse, sarebbe il più giovane primo ministro in due secoli.

Gordon Brown, da parte sua, ha avuto alti e bassi di gradimento durante i tre anni del suo governo: ma ora sta giocandosi molto i timidi segnali di un recupero economico e la promessa di solidità nei tempi di difficili. E annuncerà per le prossime ore un nuovo “manifesto” – formato programmatico a cui gli inglesi ricorrono spesso – con l’ambizione di imitare i successi dell’era blairiana. In mezzo, i liberaldemocratici di Nick Clegg, eterno terzo incomodo e ago della bilancia.