Venite via da Avetrana, tutti

Venite via, basta. Parte uno, partono tutti. Lasciate Avetrana, è ora. Scrivo di cronaca, me ne occupo per lavoro. Credo che vada raccontata: è ciò che accade, e ciò che accade va descritto, si capiscono i mondi e la gente, l’Italia è anche, e molto, quello che è successo, quello che si è visto e ascoltato in questi 50 giorni. Però c’è un limite. Ora è un gioco, una grande gioco che fa paura. Sabato il Corriere.it pubblicava un sondaggio: “Vi aspettavate che la cugina Sabrina fosse coinvolta nell’omicidio?”. Ma che sondaggio è? Comunque il 74 per cento di chi ha risposto ha detto “sì”. E prima era stato il padre, e poi l’amico, e quello che chatta, il pasticciere, il guardone della macchina nera. E la madre? È testimone di Geova, quindi… E poi c’è una sorella segreta. Hai letto i diari di Sarah? Voleva andare via, scappare. Hai visto Michele Misseri? È dimagrito di 12 chili, vuol dire che si macerava nel rimorso. E Sabrina? Non è dimagrita, quindi è tranquilla?
Tutto, vale tutto. È il nuovo gioco delle famiglie italiane: accendi la 1, la 2, la 3 e scopri il colpevole. E se non è colpevole chissenefrega, qualcosa avrà sicuramente fatto. Sangue su sangue.
Basta, venite via. Che ci state a fare? Ora a Porta a Porta è arrivato il plastico della casa dei Misseri, ci sono anche le palme finte, così si capisce che siamo al sud. Il plastico di Cogne è andato in cantina (deve avere un grande magazzino Porta a Porta, con la scrivania del Patto con gli italiani, le lavagne di Mannheimer, la ricostruzione del computer di Alberto Stasi). Parlano di turismo dell’orrore, in tv va in onda il tour virtuale, non c’è bisogno di muoversi da casa.
Guardatela lì la villetta degli orchi (o mostri, fate voi). Come in uno zoo che così ci illudiamo che sia tutto lontano, astratto, che “quelli lì” non fanno parte della razza umana. E invece eccome se sono umani.
E poi a chi toccherà? Cogne l’abbiamo quasi dimenticata, forse ora Anna Maria Franzoni potrà pagare la sua pena in pace, come è suo diritto. Di Garlasco si parlerà in primavera per l’appello ma attenzione, tra poco andrà in onda lo spettacolo dello spettacolo: in mondovisione, collegamento con Seattle, il 24 novembre parte l’appello del processo di Perugia. Guardatevi in giro, già sono in vendita i libri, già si girano i film. Ah, a proposito: tempo un paio di settimane e arriveranno gli instant book su Avetrana. Ditelo ai vostri figli: studiate psichiatria, specialità criminologia, avranno un lavoro d’oro tra le mani.
Basta, venite via. Uscite dal plastico di casa Misseri, salutate le palme finte a andate all’aeroporto passando tra gli ulivi che sono vivi e veri e stanno lì da cento anni e oltre. Guardate dall’alto la terra rossa e fate in modo che a scuola i ragazzini tornino a studiare e la smettano di rispondere a domande su com’era Sarah e come si muoveva Sabrina. E fate in modo che gli anziani tornino a parlare del Bari e del Lecce, lasciateli giocare a carte in pace.
Venite via. Lasciate un fiore sulla tomba di Sarah e venite via.

Stefano Nazzi

Stefano Nazzi fa il giornalista.