È bene che PD e SeL restino cose diverse

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, vorrebbe che Partito democratico e Sel formassero anche in Italia un’unica famiglia politica, «com’è in Europa».

Ora, a parte il fatto che in Europa il Pd non fa esattamente parte del Pse bensì è associato al gruppo parlamentare socialista e democratico (sembrerà un cavillo, ma a suo tempo ai poveretti della Margherita parve essere un cavillo importante), ciò che può apparire fattibile in Europa non lo è in Italia, e anche Rossi può facilmente constatarlo proprio in questi giorni.

Fra Cgil e Fiom, nello scontro che vede Susanna Camusso sostenere un durissimo attacco anche personale, Nichi Vendola s’è dichiarato con Landini, e il redivivo Fausto Bertinotti ci ha messo un carico pesantissimo : «L’accordo è un esito catastrofico, un’operazione sconvolgente, il sindacato diventa cinghia di trasmissione per estendere le condizioni peggiorative dei lavoratori». Nelle stesse ore, SeL ha anche aderito alla domenica di protesta NoTav in Val di Susa: nell’evidente tentativo di non perdere posizioni all’estrema sinistra, il partito di Vendola si è aggregato a Grillo e al suo movimento 5 Stelle che saranno i protagonisti della giornata. Dal lunedì nero di Chiomonte (che aveva visto Vendola prendere le parti degli occupanti contestando l’operato della polizia) poco è cambiato: un imprenditore è stato malmenato all’ingresso del cantiere (non dagli anarchici insurrezionalisti bensì dai famosi “cittadini valsusini”) e il leader della protesta Perino promette «niente bravate» ma anche l’assedio permanente al cantiere della Maddalena.

Ammetterà Rossi che se il Pd fosse oggi nell’alleanza organica con SeL che lui auspica, qualche problema ci sarebbe: sui contratti e sulla Tav, Vendola sta con chi imbratta i muri dei circoli democratici, oppure con chi chiama il Pd “PdmenoL”. Sia paziente, il compagno presidente della Toscana, faccia maturare i tempi. E faccia soprattutto maturare Vendola, al quale fa sicuramente meglio esser messo davanti alle sue contraddizioni, invece che blandito e corteggiato.

Stefano Menichini

Giornalista e scrittore, romano classe 1960, ha diretto fino al 2014 il quotidiano Europa, poi fino al 2020 l’ufficio stampa della Camera dei deputati. Su Twitter è @smenichini.