Tutti intorno al corpo delle donne

Sere fa mi trovavo in una festa romana, bellissimo giardino, buona musica, una percentuale di giornalisti per metro quadro che neanche nella press room della Casa Bianca. Ciò nonostante, gente simpatica. Passando da un capannello all’altro trovo Giovanna Melandri, sempre molto affettuosa, soprattutto sempre desiderosa di condividere idee, esperienze, punti di vista della politica. E Giovanna parte a raccontare delle sue due più recenti iniziative pubbliche: un convegno (suo, più o meno) e un’assemblea (del Pd, sulla manovra). La tesi – non originale di questi tempi – era come siamo messi male.

Prima c’era stato il convegno, un’iniziativa di cui hanno anche parlato un po’ i giornali che aveva come tema “il corpo delle donne”: è il titolo di un documentario di Lorella Zanardo sull’immagine femminile nella tv italiana, e anche il seguito di un appello di donne, femministe, intellettuali, uscito con successo su Repubblica e nato dalla rivolta (semplifico) verso il velinismo, a coronamento dell’anno Noemi-D’Addario. Non so che cosa si fosse detto nel convegno, so solo che il Foglio l’aveva duramente sfottuto come assembramento di beghine moraliste (ma quella sera alla festa una fogliante era accanto a Giovanna a testimoniare che in fondo si scrive tutto in amicizia) e che il convegno era stato affollatissimo. Almeno trecento persone, garantisce Melandri.

E poi c’era stata l’assemblea. «Periferia romana, un bel circolo, bravissime persone» (potrebbe aver detto «bravissimi compagni», non lo so, non garantisco, c’era la musica, si beveva, magari m’ero distratto, forse anche per colpa di qualche corpo di qualche donna, diciamo che ha detto «bravissime persone»). Insomma un’assemblea ben organizzata da un buon circolo democratico. Risultato: un manipolo di presenti. Trenta persone, a dir tanti.

Scoraggiata la conclusione del racconto della deputata dem: non c’è alcuna autentica tensione intorno alla crisi economica, se puntiamo su questo per mettere in difficoltà il governo non abbiamo speranze, la gente forse soffre l’austerità e i tagli ma è lontana anni luce da occuparsene attivamente.

La guardavo, la risposta al suo rammarico mi pareva così ovvia. Ti credo che un convegno sul corpo delle donne tira più di un’assemblea sulla crisi. Sarà un’iniziativa politicamente corretta, correttissima, anzi ultra-femminista, magari perfino bacchettona come scrive il Foglio, ma diamine non vorrete farmi credere che non sapete che l’effetto D’Addario funziona allo stesso modo a palazzo Grazioli, su Chi, su Repubblica, sul Giornale, su Verissimo, nei commenti con gli amici e nei convegni delle donne democratiche? Se è solo di questo che parlano gli italiani, certo che ne parlano al bar e anche al convegno della Melandri.

Lo sapevate vero? E un po’, dite la verità, sfruttate la scia di Noemi, per carità a fin di bene. Più o meno queste cose ho biascicato nel giardino, tra un bicchiere e un altro.

Non so se le mie osservazioni siano state apprezzate. Però vedo che alla Festa del Pd di Roma, fra un dibattito sulla manovra e un altro, c’è un altro appuntamento della Melandri sul corpo delle donne.

Pienone garantito. Ora pubblico questo post sul corpo delle donne e poi mi sa che vado anch’io.

Stefano Menichini

Giornalista e scrittore, romano classe 1960, ha diretto fino al 2014 il quotidiano Europa, poi fino al 2020 l’ufficio stampa della Camera dei deputati. Su Twitter è @smenichini.