They tried to make me go home, I said no, no, no

Non so se ve lo ricordate. Io sì. C’è stato un periodo, due anni fa, in cui Amy Winehouse era talmente fuori di testa che tutti giorni ne combinava una (se ne è parlato anche qui). Non è un modo di dire: succedeva veramente tutti i santi giorni. E una volta l’overdose, e una volta le botte con il marito, e una volta l’aggressione a un fan, e un’altra l’arresto per possesso di cannabis. Le sue bravate erano diventate una forma di intrattenimento. Una si svegliava al mattino e pensava: chissà cosa avrà combinato oggi Amy? Poi andava in  rete, andava sulla home page del Daily Mail – in quel periodo diventato l’organo ufficiale della narrazione delle disgrazie di quella disgraziata – e lì trovava sicuramente qualcosa. Inutile dire che erano tempi bellissimi. Ci si divertiva un sacco. Ecco, adesso sta praticamente succedendo la stessa cosa. Solo che al posto di Amy Winehouse c’è il governo.

Simona Siri

Vive a New York con un marito e un cane. Fa la giornalista e ha scritto due libri: Lamento di una maggiorata (Tea, 2012) e Vogliamo la favola (Tea, 2013). Segue la politica americana, il cinema e le serie tv. Ama molto l'Italia e gli italiani, ma l'ha capito solo quando si è trasferita negli Usa.