Agenda digitale, startup e ricerca: tre cose che farà Monti

C’è già un po’ di delusione verso il governo Monti. Non mi riferisco a quelli che non l’hanno mai digerito come i leghisti. O ai tanti che lo aspettano al varco della manovra per esercitare il diritto di veto in difesa dei rispettivi privilegi. Ma a quelli che pensano che l’innovazione debba essere il vero motore della ripresa dell’Italia. Non sono tantissimi, ma nemmeno pochi: è un mondo che va dagli startupper agli appassionati della Rete fino alle aziende rappresentate da confindustria digitale. Basta farsi un giro in Rete per rendersene conto. Il fatto è che nei giorni della formazione del governo erano circolate voci, anzi auspici di un ministro per Internet, un chief digital officer. Nulla da fare. Poi, quando toccava ai sottosegretari, l’attenzione si era spostata lì: va bene anche un sottosegretario, sotto Passera o a palazzo Chigi non importa. Stavolta sembrava fatta con un accordo sul nome di un giovane economista della Bocconi, Francesco Sacco, che avrebbe avuto la delega alla realizzazione degli obiettivi (ambiziosissimi) della agenda digitale europea (accesso a Internet 30 megabit per tutti, oggi andiamo a 3). E’ stata un’altra delusione, anche se alcuni dicono che questo posto potrebbe ancora essere assegnato dal ministro della Funzione Pubblica Patroni Griffi a sua volta appena nominato. Il punto non sono le poltrone, che nessuno fra gli innovatori davvero cerca, ma l’attenzione che negli anni scorsi è stata pari a zero. Se questo è vero, le notizie che mi arrivano dal governo sembrano incoraggianti. La manovra di lunedì conterrà un importante capitolo dedicato allo sviluppo centrato proprio su tre punti: l’agenda digitale (e quindi dare a tutti un miglior accesso a Internet), capitali per le startup e incentivi per la ricerca scientifica. Se queste indiscrezioni fossero confermate, sarebbe l’inizio di una rivoluzione attesa per tanto tempo. E nessuno piangerebbe l’assenza di un ministro ad hoc.

(scritto per Repubblica Sera del primo dicembre, ripubblicato qui dopo autorizzazione)

Riccardo Luna

Giornalista, sono stato il primo direttore dell'edizione italiana di Wired e il promotore della candidatura di Internet al Nobel per la Pace. Su Twitter sono @riccardowired Per segnalare storie di innovatori scrivetemi qui riccardoluna@ymail.com. La raccolta dei miei articoli per Wired è un social-ebook scaricabile da www.addeditore.it.