I Lakers festeggiano stasera

OK, alla fine hanno vinto i Lakers, di nuovo campioni NBA.
Avevano vinto anche l’anno scorso per cui, se volete, non è una novità.
Non lo è neppure che sia stato votato come miglior giocatore delle Finali Kobe Bryant (idem nel 2009).

“Ma questo è stata la vittoria più dura di tutte”, ha detto il n°24 gialloviola, arrivato al quinto anello NBA (“One for the Thumb”, uno per il pollice, era l’augurio dei tifosi Lakers). E poi questa vittoria è stata speciale. Sì, speciale, “perché è arrivata contro di loro”. E loro sono i Boston Celtics, rivali di sempre. Rivali imbattibili, quasi. Ma non quest’anno. Non nella decisiva gara-7, che ha deciso il campionato.

Una partita che magari non è stata bella (nel senso di spettacolare) ma intensa, selvaggia, combattuta e seguitissima. L’ultimo episodio della serie tra Lakers e Celtics, il “season finale” del campionato NBA, non ha avuto proprio niente da invidiare alla puntata conclusiva della serie TV più cult degli ultimi anni – solo che “Lost”, in questo caso, vale solo per i Celtics.

L’America non guardava così appassionatamente una partita di basket in TV dai tempi di Michael Jordan, da quel suo ultimo tiro contro i Jazz in gara-6 delle Finali 1998. Da Michael Jordan a Kobe Bryant, non è un caso.
Per chiudere l’annata manca solo un appuntamento, ora.

Quando da noi saranno le otto di sera, lunedì, allo Staples Center ci sarà di nuovo il tutto esaurito. Non dentro al palazzo, ma fuori, per strada. La downtown losangelina sarà paralizzata, sono attesi centinaia di migliaia di tifosi, che riempiranno Figueroa Street e assisteranno alla parata dei nuovi (non esattamente) campioni NBA.

“Dovrebbe durare un’ora, non di più – fanno sapere – ma spesso i festeggiamenti vanno a finire in maniera diversa da come programmato”.

Mauro Bevacqua

Nato a Milano, nel 1973, fa il giornalista, dirige il mensile Rivista Ufficiale NBA e guarda con interesse al mondo (sportivo, americano, ma non solo).