La connessione sentimentale che manca

Che senso ha parlare di “popolarità dell’euro”? Me lo sono chiesto mentre cominciavo a scrivere questo articolo partendo dalle cause della sua impopolarità diffusa. È capitato a molti paesi di attraversare momenti di crisi o declino economico prolungato, ma negli anni ’70 nessuno se la prendeva con la Sterlina per la lunga crisi inglese. Non si sentiva dire “è colpa del Dollaro”, negli anni ’30 in America. La moneta per una nazione si avvicina ad uno stato di natura, non le si attribuiscono responsabilità, almeno mai fino ad adesso. Perché accade allora? La prima risposta è che non siamo davanti alla “crisi di popolarità dell’euro”, questa frase è un nonsense perché non esiste il contrario. Nessun italiano era un “fan della lira”, non è che lo yen ha alti e bassi di popolarità. Un costrutto di cui non esiste il contrario semplicemente è un non-senso. Quello a cui assistiamo è una severa crisi di legittimità delle nostre democrazie che si manifesta in posizioni anti-euro, opinioni che definire avventuriste è un eufemismo, ma che innegabilmente acquistano diffusione, popolarità e consenso.

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Marco Simoni

Appassionato di economia politica, in teoria e pratica; romano di nascita e cuore, familiare col mondo anglosassone. Su Twitter è @marcosimoni_