Baker Street

La settimana scorsa, mentre Gerry Rafferty entrava in ospedale, i Midnight Juggernauts – giovane band australiana assai moderna e di culto – erano in tournée a divertire il loro pubblico anche con una cover di “Baker Street”, scritta da Rafferty e uscita nel 1978 nel suo disco “City to city”.
“Baker Street” fu un successo planetario allora, e portò Rafferty e i suoi occhialoni alla notorietà mondiale: prima aveva venduto qualcosa in Gran Bretagna – lui è scozzese – dove dopo marciò sulla ricaduta di quel successo ancora per un po’. Ma nel resto del mondo restò una meteora.
Di “Baker Street” è entrato nella storia l’assolo di sassofono (riprodotto fedelmente dai Midnight Juggernauts nella loro versione), eseguito nel disco da Raphael Ravenscroft, un musicista che ha suonato con tanti grandissimi e che per quell’esecuzione fu pagato 27 sterline. Nel 1992 la canzone fu rifatta in una versione dance e fece di nuovo il botto in tutto il mondo. Poi è stata in sigle e colonne sonore a bizzeffe.
Rafferty è stato ricoverato in gravissime condizioni per guai al fegato all’ospedale di Bournemouth, la città dove vive. Aveva già avuto guai di salute per alcolismo, tanto che l’anno scorso era circolata la voce che fosse molto grave e persino morto, prima che si sapesse che si era trasferito in Toscana con la sua compagna italiana. Ha 63 anni.

Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).