Pioggia purpurea in Africa

Vidi Mdou Moctar circa un anno e mezzo fa nello spazio di Viafarini, una delle gallerie d’arte ospitate presso la Fabbrica del Vapore, qui a Milano. Mdou Moctar è un mostruoso chitarrista mancino, nato in Niger nel 1986. Etnia Tuareg. Quella sera era accompagnato da un batterista e da un altro chitarrista. Suonavano indossando la tunica e il tagelmust, l’elegantissimo turbante tuareg. Tre personaggi assolutamente principeschi. Mi sembrarono pure molto snob e sprezzanti nei confronti di quel pubblico di bianchi milanesi troppo adorante. Ma non era possibile non ballare, non muoverci, non arrenderci, non sentirci piccoli e idolatri di fronte a quella specie di rogo che saliva dalle corde di Moctar. Quando tornai a casa scoprii che Mdou Moctar stava lavorando come protagonista al primo film della storia in lingua tuareg (finanziato su Kickstarter). Il film era però ispirato a un altro film, Purple rain, interpretato da Prince nell’ormai lontanissimo 1984. Non esiste nella lingua tuareg una parola corrispondente a purple. Così il film è stato intitolato Akounak Teggdalit Taha Tazouhai, che tradotto significa “pioggia di colore blu con una goccia di rosso”.

Ivan Carozzi

Ivan Carozzi è stato caporedattore di Linus e lavora per la tv. Ha scritto per diversi quotidiani e periodici. È autore di Figli delle stelle (Baldini e Castoldi, 2014), Macao (Feltrinelli digital, 2012), Teneri violenti (Einaudi Stile Libero, 2016) e L’età della tigre (Il Saggiatore, 2019).