Argine

Tokyo è una città avara di spazio, si sa. Ma io conosco un posto in cui si può provare la sensazione imprevista di non avere nessuno nel raggio di un chilometro. Ci vado abbastanza spesso, se il tempo è bello, se ho tempo, se ho voglia di suonare il sax all’aperto, se è arrivata la primavera.

Da lì si vede un fiume abbastanza grande e sporco, una selva infinita di viadotti che si intersecano mentre pulsano furgoni e camion, il cielo è vasto, come non succede in altre zone. E poi c’è l’argine. In Giappone gli argini dei fiumi rappresentano una zona franca, un regalo spaziale per chiunque voglia fare attività che darebbero fastidio ai vicini. L’argine è punteggiato da campi di baseball, calcio, minigolf ed è a disposizione di chiunque voglia fare una corsetta a piedi o in bicicletta.

La zona di Tokyo in cui si trova è molto popolare, dalle case si affacciano i futon messi ad asciugare, e quando passo ho l’impressione che alcuni mi guardino come la gente di un piccolo villaggio guarda lo straniero di passaggio. Ci sono capannoni industriali, officine meccaniche, benzinai, cementifici, non c’è niente di lucido, luminoso o nuovo, a parte qualche complesso residenziale fatto di palazzoni.

Fra qualche giorno comincia la golden week, la vacanza primaverile in cui il Giappone si ferma, normalmente, ma pare che quest’anno non ci sia molta voglia di viaggi, in giro. Per quanto mi riguarda, cercherò di godermi tutta la primavera che questa città saprà darmi.

Flavio Parisi

Flavio Parisi @pesceriso vive in Giappone dal 2004, insegna italiano all'Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, e l'opera lirica in una università giapponese. Il suo blog personale è Pesceriso.