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  • Domenica 14 gennaio 2018

Secondo un artista è il Trump Hotel di Washington ad essere un posto di ?

La sera del 13 gennaio l’artista Robin Bell ha proiettato sull’ingresso del Trump International Hotel sulla Pennsylvania Avenue di Washington la scritta «SHITHOLE» insieme a tanti emoji che rappresentano una cacca sorridente, questa ?. Non è la prima volta che Bell proietta delle scritte sul Trump Hotel di Washington.

L’uso della parola shithole, che letteralmente significa «cesso» o «latrina» ma in senso figurato indica un «posto schifoso, squallido, lurido o detestabile», è una citazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump: l’11 gennaio, durante un incontro con alcuni senatori, Trump ha usato questa parola per descrivere i paesi dell’Africa e dell’America Latina da cui molte persone si trasferiscono negli Stati Uniti. Nell’ultima settimana i giornali e i siti di notizie americani sono stati pieni di commenti e analisi su questa dichiarazione di Trump, sul suo significato e sulle sue conseguenze.

Bell ha diffuso su Twitter un video con la proiezione. All’inizio si leggono le scritte «Not a D.C. resident?/Need a place to stay?/Try our shithole/This place is a shithole», che significano “Non sei di Washington?/Hai bisogno di un posto dove stare?/Prova il nostro posto di merda/Questo è un posto di merda”. Seguono gli emoji con la scritta «SHITHOLE».

Poi si legge «The president is distracting us from politics that are harming us/Stay vigilant», cioè “Il presidente ci sta distraendo dalle politiche che ci danneggiano/Siate vigili”. Alla fine si legge «Pay Trump bribes here», cioè “Pagate le tangenti a Trump qui”: è un riferimento a voci non confermate secondo cui diversi diplomatici stranieri che arrivano a Washington alloggerebbero nell’hotel di proprietà di Trump per ingraziarselo.