I successi e risuccessi di Rick Astley iniziarono 30 anni fa

Il 27 luglio del 1987 uscì un “45 giri” che sbancò in mezzo mondo, “Never gonna give you up” di Rick Astley. Lui era un ventunenne inglese con l’aria molto per bene e precisina, e un vocione soul: era stato scoperto da un famoso team di produttori pop (Stock, Aitken e Waterman) e aveva già fatto un singolo senza nessun successo. “Never gonna give you up” invece fu il disco più venduto dell’anno nel Regno Unito e arrivo al primo posto in più di venti paesi.

Una serie di singoli e dischi successivi ebbero ancora ottimi successi a partire da quel primo, ma sempre declinanti: Astley divenne il simbolo di una musica pop molto sintetica, artificiosa e inconsistente e le sue frustrazioni lo portarono a ritirarsi dalla musica già nel 1993, a soli 27 anni. Ricominciò a cantare nel 2001, ma ritrovò un imprevedibile successo nel 2007 dopo che “Never gonna give you up” divenne per ragioni molto accidentali una sorta di “meme” e tormentone online, col video e i suoi spezzoni usati come forma di risposta spiritosa o di link a sorpresa nei più diversi contesti: fenomeno che prese il nome di “rickrolling” e che riportò attenzioni e popolarità su Rick Astley.