Questo tweet di Di Maio sugli abusi edilizi non è chiarissimo

Non è che si capisca proprio bene: oggi dice che sono una cosa molto brutta, poche settimane fa invece aveva un'altra idea

Dopo il terremoto di Ischia, in cui sono morte due persone, molti si stanno chiedendo se almeno una parte dei crolli non siano stati causati dal fatto che a Ischia moltissimi edifici sono stati costruiti abusivamente, senza rispettare le norme edilizie: è un problema complesso, del quale probabilmente sapremo di più nei prossimi giorni. Nel frattempo però i politici hanno già cominciato a esprimersi, ma Luigi Di Maio, vice presidente della Camera e dirigente del Movimento 5 Stelle, lo ha fatto con un tweet non semplicissimo.

Non è immediatamente chiaro a cosa si riferisca Di Maio e quale sarebbe lo “sciacallaggio” in corso in queste ore: senza contare che Di Maio nella prima frase accusa i suoi avversari politici per gli abusi edilizi e nella seconda sostiene che oggi si dovrebbe solo «star zitti e piangere i morti» (quindi ha fatto “sciacallaggio” anche lui con la prima frase?).

Quella di Di Maio sembra più che altro una risposta alle critiche che gli sono arrivate nelle ultime ore a causa delle posizioni morbide che aveva assunto poche settimane fa proprio sul tema degli abusi edilizi. In quei giorni il candidato presidente della Sicilia del M5S, Giancarlo Cancelleri, aveva parlato dell’esistenza nella sua regione di un “abusivismo di necessità” che non avrebbe dovuto essere trattato con la stessa durezza degli altri tipi di abuso edilizio. Cancelleri era stato subito molto criticato e accusato di voler raccogliere voti tra i proprietari di abitazioni abusive.

Di Maio cercò di difendere Cancelleri spiegando a Repubblica: «Ciò che la magistratura dice di abbattere, si butta giù. Ma Giancarlo ha anche detto che non puoi voltare le spalle a quei cittadini che oggi si ritrovano con una casa abusiva a causa di una politica che per anni non ha fatto il suo dovere, cioè piano casa e piani di zona. Sia chiaro, la casa è un diritto». In altre parole, anche Di Maio sembrava considerare gli abusi edilizi una questione tutto sommato non così grave e da valutare caso per caso: dopo il terremoto, invece, la sua posizione appare molto più rigida.