L’iPad Pro 2017 è ancora più “pro” di prima

Nell’ultima settimana e spiccioli ho utilizzato il nuovo iPad Pro 10.5, il tablet che Apple ha presentato lo scorso 5 giugno alla WWDC, la conferenza internazionale degli sviluppatori che si è tenuta nella Silicon Valley. Anticipo subito che mi è piaciuto molto: sono un utente iPad convinto e trovo che quest’ultima incarnazione sia davvero notevole. Non me ne vogliate: qui cerco di spiegare perché, ma è comunque solo un’opinione (la mia, ovviamente).

Comunque, durante la stessa presentazione è stato anche fatto vedere iOS 11, la prossima versione del sistema operativo dei tablet e degli smartphone di Apple. È una evoluzione mirata particolarmente a esaltare le caratteristiche e le risorse degli iPad, in particolare del nuovo iPad Pro 10.5 e 12.9 (condividono entrambi lo stesso schermo e lo stesso processore) e, nelle intenzioni di Apple dovrebbe contribuire a colmare il gap di funzionalità degli iPad rispetto a un personal comnputer tradizionale. Questo grazie a una serie di novità per iOS come il drag and drop fra applicazioni, una gestione migliorata delle scrivanie e dei documenti, e varie altre migliorie.

iPad Pro Split View

iPad Pro e la Split View

La nuova versione in modalità test (cioè “beta”) è disponibile per gli sviluppatori dal giorno del suo annuncio, mentre fra qualche settimana (aiprimi di luglio, probabilmente) sarà disponibile in beta per tutti e infine, in autunno, quando dovrebbero uscire i nuovi iPhone, verrà rilasciata come aggiornamento gratuito per tutti gli iPhone e iPad che la supportano. Ho potuto vedere brevemente la beta per gli sviluppatori grazie a un amico che fa quello di mestiere, mentre ovviamente non ho visto né provato la beta pubblica, che ancora non c’è. Non ho ancora una opinione su come funziona, ma i cambiamenti sono evidentemente notevoli e mirati ad esaltare le funzionalità “pro” dell’iPad. Occorrerà quindi riparlarne quando si sarà potuto usare per un po’ con calma iOS 11. Prendete dunque questa prova come un primo passaggio preliminare dell’hardware, ricordando che Apple il meglio lo dà con l’integrazione con il software.

 

Può un iPad sostituire un pc?

Per 18 mesi, prima di utilizzare questo nuovo iPad Pro 10.5, ho avuto il precedente modello Pro da 9.7, che quasi sempre ha sostituito il mio computer portatile nei brevi viaggi di lavoro o se mi è capitato di andare a lavorare fuori casa (in qualche bar o in riunione, conferenze e interviste in uffici di altri). Di lavoro faccio il giornalista e ho un utilizzo abbastanza semplice del computer: prendo appunti, gestisco la posta, gestisco documenti, scrivo articoli, navigo web e uso moderatamente i social. Quindi il vero “cambiamento” nell’uso dell’iPad per me è dettato da due fattori: la comodità della tastiera e la capacità di gestire più documenti contemporaneamente. Da anni sostengo che, soprattutto se si hanno esigenze ben definite e abbastanza semplici, l’iPad può essere un valido sostituto non solo per la fruizione dei contenuti ma anche per la loro creazione e manipolazione.

iPad Pro Apple Pencil Smart Keyboard

iPad Pro e due accessori: Apple Pencil e Smart Keyboard

Il vecchio modello di iPad Pro per me si è rivelato più che sufficiente, con alcune eccellenze (schermo, potenza, flessibilità nell’utilizzo della Apple Pencil anche per prendere appunti a mano o fare brevi schemi e disegni) e qualche limitazione (la gestione dei documenti, soprattutto, e il lavoro in contesti con un numero eccessivo di file aperti allo stesso tempo). Il nuovo modello però è riuscito a superare il vecchio in maniera netta, stupendomi decisamente.

Vediamo nel dettaglio cosa cambia con questo nuovo iPad Pro 10.5. Tanto per cominciare lo schermo, che per me era già il top, adesso è diventato semplicemente fenomenale. Più luminoso (600 nits), laminato (riduce il riflesso) e dotato di una tecnologia chiamata ProMotion per il refresh del pannello Retina, oltre al TrueTone per adattare la temperatura del colore a quella della luce ambientale.

 

Il video

ProMotion è davvero interessante, è una tecnologia per me inedita che la dice lunga sulla determinazione di Apple a non trascurare nessuna area di possibile miglioramento dei suoi prodotti. Con ProMotion schermo adesso può funzionare sino a 120Hz, “cambiando velocità” a seconda dell’attività che si sta facendo. Se si scorre una pagina web o una lista in un documento, il refresh aumenta e la sensazione è sia quella di una maggiore definizione anche dei segni in movimento senza fastidiosi effetti di scia, sia una immediatezza di risposta che fa sembrare che il contenuto sia attaccato al dito.

Uno dei punto forte degli iPhone e degli iPad è la notevolissima integrazione del sistema multitouch che rende l’esperienza d’uso molto naturale. Adesso, nella mia esperienza con l’iPad Pro 10.5 e ProMotion, l’aspetto visivo è veramente strabiliante. Attenzione, non prendetela come una iperbole: invece una cosa che va provata per capirla e che mi ha molto colpito soprattutto quando mi sono trovato ad usare il vecchio iPad o altri dispositivi. È una di quelle funzionalità a cui ti abitui subito e delle quali diventa fastidioso fare a meno. Per questo penso che lo schermo sia il punto più forte del nuovo iPad, a mio avviso, almeno in questa prima fase “senza iOS 11”. La possibilità di rallentare il refresh, quando non è necessario usarlo perché ad esempio si sta semplicemente leggendo un ebook o una pagina web, è inoltre quello che consente di avere consumi di batteria più che accettabili, come vedremo tra breve.

 

Il processore A10x Fusion

Passiamo al processore: il nuovo A10x Fusion. Lasciando perdere i tecnicismi, il tratto saliente è che il processore ha sei nuclei di calcolo, tre veloci e tre lenti. Questo gli permette di andare veloce quando serve (e dai benchmark che stanno girando in rete il processore del nuovo iPad Pro è veramente competitivo anche con Cpu di fascia media da Pc di Intel) oppure di andare molto lento quando non serve velocità, risparmiando energia in modo più che significativo. La scelta degli ingegneri di Apple che progettano le proprie CPU tilizzare parti fisicamente diverse del SoC anziché semplicemente alzare o abbassare la frequenza di calcolo di tutto il processore ha effetti molto più interessanti che, secondo Cupertino, portano a vantaggi di tutto rispetto.

In realtà la potenza di un processore non serve a niente se non c’è software ottimizzato per sfruttarla. Il 30% più veloce nel calcolo e il 40% nella grafica vuol dire che sfrutterà al meglio ad esempio le tecnologie di iOS 11 (come Metal 2 per la grafica e i calcoli di intelligenza artificiale). Ma, se non si fanno test di laboratorio e invece ci si basa sulle mie impressioni “su strada” con iOS 10, occorre fare riferimento a vari software di terze parti. In quel che ho potuto vedere con Affinity Photo, Procreate, SketchBook di Autodesk, il nuovo iPad Pro 10.5 è veramente un missile. Non ho trovato nessun carico di lavoro che lo abbia messo in difficoltà. Inoltre, la velocità maggiore di refresh dello schermo e la maggiore potenza complessiva consentono un uso ancora più naturale e fluido ad esempio di Apple Pencil, che adesso – senza cambiare la penna! – ha una latenza di 20 millisecondi al massimo, ma che in circostanze particolari scende fino a 8 millisecondi, secondo le dichiarazioni di Apple. Ma non finisce qui.

Ci sono le due video-fotocamere, quella frontale e quella posteriore, che adesso arrivano a 7 e 12 megapixel, con una qualità che ho apprezzato relativamente (non scatto molte foto con l’iPad e mi è capitato di fare solo due videoconferenze con Facetime). Si registra però il video fino a 4K, l’audio in riproduzione è su quattro vie, la connessione LTE (presente nell’esemplare che ho utilizzato) è notevole nel mio uso con Tim dentro Milano e non ho ancora usato Apple Pay (la mia banca ancora non lo supporta) ma il sensore Touch ID permette di attivarla, assieme ad altre funzioni. Un’ultima cosa sul fronte della connettività: la porta Lightning adesso è più veloce grazie al bus sottostante che è diventato Usb 3 (quindi gli adattatori per salvare le fotografie sono più veloci) e c’è anche la carica veloce che si ottiene utilizzando ad esempio il caricabatterie del MacBook con porte Usb-C, riducendo i tempi di ricarica della metà (prima questo era appannaggio solo della prima generazione di iPad Pro 12.9). È una ragnatela di miglioramenti incrementali il cui effetto complessivo è di fare un salto di qualità più profondo a tutto l’apparecchio.

iPad Pro 10.5 12.0 black

iPad Pro 10.5 e12.9 accanto: in nero sembrano ancora più sottili

Mezzo tera? Mezzo tera!

Come note personali a me stupisce ancora che la performance della batteria sia perfetta, esattamente quella annunciata: 10 ore di uso. E questi due fattori messi assieme, cioè la crescente potenza del processore e dei suoi sottosistemi da un lato e il mantenimento delle stesse performance di autonomia con design sempre più sottili, è veramente notevole. Così come mi colpisce molto e trovo davvero notevole l’aumento di spazio di memoria, che adesso arriva fino alla clamorosa cifra di 512 Gigabyte. Pensateci: fino a mezzo terabyte di dati in un apparecchio sottile ed elegante, con uno schermo di qualità superiore a quello della quasi totalità dei computer portatili in commercio e con un processore parimenti superiore. L’iPad, anche per mancanza di concorrenti paragonabili, continua a sembrare un prodotto alieno atterrato su un mercato tutto sommato piuttosto banale.

Se ripenso al lancio del primo iPad nel 2010 – che ho utilizzato, come pure tutti i modelli che sono seguiti – ricordo chiaramente che era molto più lento del più lento dei MacBook portatili dell’epoca. Oggi, è più veloce di molti dei modelli anche in commercio e rappresenta secondo me la migliore dimostrazione della filosofia e delle competenze dell’azienda Apple. Voglio dire: se servisse un manifesto che riassume il pensiero e la filosofia, le capacità e la passione di Apple, lo trovereste con iPad 10.5.

iPad Pro

iPad Pro e Apple Pencil

Scocca e tastiera

Arriviamo all’ultimo tema: la dimensione fisica della scocca e dello schermo. Passare da 9.7 a 10.5 pollici è apparentemente inutile: una differenza di meno di un pollice (anche se in diagonale, quindi con un incremento sensibile della superficie) e per di più tutto questo all’interno di una scocca più alta e più larga rispettivamente di un cetimentro e di mezzo centimetro, grazie alla riduzione della dimensione della cornice attorno allo schermo.

Un cambiamento che appare irrilevante e che invece fa fare un salto di qualtà netto e deciso all’iPad Pro. Se da un lato non mi accogo di quale iPad prendo in mano a meno di non guardare (e anche in quel caso devo guardare bene perché hanno lo stesso colore e lo stesso peso), l’uso dello schermo leggermente più grande permette di avere un’ottima fluidità di scrittura sia con la tastiera a schermo che con la Smart Keyboard di Apple, la tastiera-cover che ovviamente cambia nelle proporzioni rispetto a quella dell’iPad Pro 9.7.

Ho apprezzato la superficie a disposizione per affiancare due finestre di due app diverse – attività che sembra sempre più popolare nell’uso di questo strumento – ma soprattutto per lo spazio che le mani si sono guadagnate nell’uso della tastiera fisica e virtuale. In quella fisica, che uso quotidianamente e che, facendo di mestiere quello che per lo più scrive, uso intensamente al punto da logorarne i tasti, noto una differenza molto piacevole rispetto alla precedente versione.

iPad Pro ProMotion

iPad Pro ProMotion

La tastiera Smart Keyboard ha una filosofia particolare che nel tempo ho imparato ad apprezzare. Ha tasti impermeabili ma funzionali, purtroppo non retroilluminati (questo, assieme alla stabilità di appoggio limitata, è il principale difetto) ma con un ritorno molto veloce. La localizzazione in italiano si era fatta attendere ma per fortuna è disponibile da subito con iPad Pro 10.5 e nell’uso di questi giorni si è rivelato un miglioramento netto. Scrivo senza guardare i tasti e le dimensioni pressoché “regolamentari” della tastiera mi permettono di ridurre notevolmente il numero dei refusi: rimangono un po’ di pasticci con le accentate perché i tastini sono più piccoli e “compressi”, ma in generale si va via che è un piacere.

In conclusione: a fronte di una batteria eccezionale che regge perfettamente le sue dieci ore, il nuovo iPad 10.5 porta una serie di miglioramenti come una maggiore potenza, uno schermo notevole con “effetto realtà” grazie al refresh variabile, ancora maggiore integrazione con Apple Pencil, una superficie leggermente ingrandita che però fa superare una soglia significativa e permette di lavorare più comodamente, con una tastiera fisica che adesso è più comoda e veloce.

Il tutto mantenendo dimensioni e peso sostanzialmente invariate o variate in maniera difficilmente percettibile. Non vedo l’ora di poter provare questo nuovo iPad Pro 10.5 con iOS 11. Sono tutt’ora stupito in maniera positiva del fatto che Apple sia riuscita a migliorare sotto molti punti di vista diversi il suo iPad Pro e questo sia avvenuto senza dover sacrificare funzionalità o ridurre altre caratteristiche. Insomma, dal punto di vista hardware l’iPad Pro 10.5 è meglio del predecessore senza alcuna riserva. Vale la pena prendere in considerazione l’aggiornamento, soprattutto se non avete un iPad Pro.

 

La nuova custodia in pelle

Una nota a margine, che di solito non faccio. Cambia la Smart Keyboard, la Apple pencil però rimane sempre la stessa, ma si aggiungono un altro paio di accessori. In particolare, la custodia in pelle che consente di trasportare l’iPad ed ha un comodo portapenna in alto, per poter tenere la Apple pencil senza rischiare di perderla. Apple finora ci aveva abituato a cover di protezione tradizionali, questo invece è un vero e proprio esercizio di stile per produrre una specie di fodera (la custodia) che è anche un fashion statement. E che mi piace molto: pelle morbida, ottime cuciture, l’iPad ci sprofonda come tra due cuscini.

Ovviamente non sono il primo né sono particolarmente originale a dire che l’iPad è un oggetto, come l’iPhone, sempre più di design, uno status symbol, una cosa da desiderare ed esibire. Certo. Però è anche dannatamente efficiente. Fa molto bene il suo lavoro e quest’ultima iterazione mi convince in modo particolare (attendo con ansia di vedere iOS 11 sul campo, nelle mie routine di lavoro). Mentre i tablet della concorrenza, devo essere sincero, non mi sembrano all’altezza, né i sistemi tipo ChromeBook tutti nel cloud. I Pc ibridi, con Windows 10 e schermo touch? Io li comparo a un Mac, non a un iPad, ma questo è tutto un altro discorso.

Antonio Dini

Giornalista e saggista, è nato a Firenze e ora vive a Milano. Scrive di tecnologia e ama volare, se deve anche in economica. Ha un blog dal 2002: Il Posto di Antonio