E voi, vi convertirete tutti ad Amazon MatchBook?

Un'offerta che non si può rifiutare?

Un’offerta che non si può rifiutare?

Mettiamo che siate clienti fedeli. Di quelli che hanno deciso che era la rivoluzione e da allora non hanno più smesso di militare. Siete degli amanti dei libri, e dal 1995 – quando Amazon ha aperto il suo servizio negli Stati Uniti – non avete avuto altra libreria tranne che lei. Non è che non amate i librai tradizionali, le librerie indipendenti e le grandi catene, i Borders e i Barnes&Noble, le Feltrinelli e le Mondadori. No, però preferite Amazon perché è il Grande Sogno: si trova tutto, compreso quel libro sull’alpinismo altrimenti impossibile, quel saggio ormai andato quasi fuori commercio, quel librone illustrato con lo sconto potente. Ecco, lo sconto: i prezzi bassi, più bassi, sempre più bassi.

Mettiamo che poi arrivi Kindle, l’ebook di Amazon. Perché, parliamoci chiari, tutti sono impazziti per l’ebook solo quando Amazon s’è messa d’impegno e ha fatto non solo il reader, ma anche tutto il modello sottostante. La piattaforma. Il sistema di distribuzione. La facilità d’acquisto. Mentre nel negozio online si possono comprare ancora libri fisici e tantissimi altri beni a partire dalle scarpe fino agli orologi, il negozio di libri digitali diventa sempre più interessante. Si riempie di libri e la passione comincia a tentennare. Acquistate un Kindle, per curiosità e perché alla fine un amico vi ha fatto vedere che quando si va in vacanza pesa pochissimo e dentro ci stanno migliaia di libri. Certo, avete letto tanto su Kindle, ma siete stati prudenti e conservatori. La regola finora è stata: compro i libri da 99 centesimi, quelli solo digitali, magari qualche cosa da combattimento, mentre i veri libri “belli”, quelli da tenere allineati sulla Bestå in soggiorno no, quelli si comprano di carta (sempre su Amazon) e poi magari si “trova” in rete la versione digitale.

Poi un giorno andate per caso su Amazon americano e trovate un annuncio interessante: a ottobre negli Stati Uniti arriva Kindle MatchBook. E pensate subito che sia rivoluzionario. Come funziona? Per migliaia di libri di carta acquistati da nuovi in passato (o nel futuro) Amazon offre gratuitamente, a 99 centesimi (fino a 2,99 dollari), la versione ebook. Pensateci. La vostra collezione di Stephen King e di James Clavell (ammesso che siano disponibili) con meno di dieci dollari ve la fate anche in digitale. Sempre con voi nel vostro Kindle. È un po’ come l’AutoRip sempre di Amazon: un giorno siete lì che vi comprate un CD (fisico), chessò A Life Within a Day di Squackett, che poi sono Chris Squire (Yes) e Steve Hackett (ex-Genesis) e all’improvviso scoprite che tutti i CD che avete comprato su Amazon sono disponibili (senza spesa aggiuntiva) anche come Mp3. Da ascoltare in streaming o da salvare su apposita app. Altre aziende (Apple, etc.) hanno sviluppato offerte concettualmente simili, ma qui il punto è diverso: si tratta di “appartenenza”, appartenenza a una piattaforma, vi rendete conto.

Se avete creato un’identità digitale – con annessa carta di credito – e l’avete popolata di contenuti, cioè libri, musica e altre cose, poi diventa difficile, molto difficile saltellare di qua e di là tra piattaforme differenti. Non è solo questione dell’abitudine a trovare le cose in un certo posto e fatte in un certo modo, ma anche vivere uno spazio arredato con le nostre cose. Cambiare casa senza potersi portare dietro niente vuol dire ricominciare da capo: e chi vuole ricomprarsi i libri già presi un’altra volta per popolare un altro scaffale virtuale? Invece, vi accorgete, è potenzialmente geniale l’idea di popolare lo scaffale virtuale con la stessa versione dei libri cartacei che popolano i vostri scaffali fisici, così come popolare la vostra discoteca nella nuvola con la stessa musica che sta ordinatamente impilata nel suo spazio in uno scaffale della solita Bestå bianca in soggiorno. La consistenza del possesso e la leggerezza dell’accesso, uniti in un’unica piattaforma multiformato. Questo Kindle MatchBook, pensate, arriverà a ottobre negli Stati Uniti. Poi, chissà, magari arriva anche in Italia.

Antonio Dini

Giornalista e saggista, è nato a Firenze e ora vive a Milano. Scrive di tecnologia e ama volare, se deve anche in economica. Ha un blog dal 2002: Il Posto di Antonio