Al Pilastro

Al Pilastro

Utopia  architettonica e sociale del Partito Comunista che governava Bologna nei primi anni 60. Architettura ed edilizia popolare realizzata seguendo  modelli di sviluppo urbanistici imperanti nella Socialista Europa dell’est . Pensato per accogliere le popolazioni che abbandonavano le campagne in cerca di lavoro verso la città, animate dal nascente sviluppo industriale, vede il suo maggiore sviluppo espansivo negli anni 70 quando intensa diventa l’immigrazione dal mezzogiorno verso il Nord Industrializzato.  

Il quartiere Pilastro, situato nella parte Nord-orientale  di Bologna e periferico rispetto al quartiere San Donato, e costituito da grandi alveari abitativi capaci di ospitare migliaia di famiglie, si presenta come un quartiere dormitorio immerso in grandi quote di verde (un grande parco intitolato non casualmente a P.P Pasolini) e le cui vie interne prendono tutte nome da grandi Scrittori Italiani (Deledda,Salgari,Pirandello….) 

Lambito dalle grandi arterie di comunicazione e di collegamento della città, il quartiere,  ha come suo simbolo indiscusso “Il Virgolone”, un condominio di cemento armato  lungo più di un chilometro, senza interruzioni  e capace di ospitare circa 1200 appartamenti . L’edificio di  forma ricurva costeggia l’intero parco interno del quartiere ed e’ così ribattezzato proprio a causa della sua curvatura.

 Il  Pilastro e’ apparso fin da subito come una promessa mancata, un sogno infranto e non realizzato, costantemente ai margini della vita cittadina alla quale non e’ mai stato realmente consesso e dalla quale non e’ mai stato fino in fondo accettato a causa della sua fama di quartiere “difficile”.

Un viaggio fotografico fra le vie  del Pilastro di oggi , fra i suoi palazzi , sotto i suoi balconi e ai margini dei suoi scantinati, nel regno dell’ Istituto Autonomo Case Popolari.

Fra contraddizioni e sogni infranti

Adriano Zanni

Paesaggi contemporanei
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