Solo i giovani dell’Arsenal salvano l’Inghilterra

Scende il sipario sui Group Stage di Champions League. Scende il sipario sul calcio internazionale a Manchester. Un tracollo sportivo e finanziario. Il City di Mancini quest’anno ha speso più di tutti nel mondo, circa 93 milioni di euro, per fare una squadra competitiva, compensati solo parzialmente dalle cessioni (25 milioni). Secondo i dati forniti da www.transfermarkt.com 67 milioni di investimento per comprare 21 giocatori non sono stati sufficienti per fare il salto di qualità. Così come non sono bastati i 45 fatti spendere da Ferguson allo United. Ferguson non può certo festeggiare allegramente i suoi 70 anni visto la parabola discendente della sua squadra che il primo dicembre è stata buttata fuori anche dalla Carling Cup a opera del Crystal Palace (squadra di seconda divisione) ed è a 5 punti dalla vetta in Premier League.

Se l’è cavata al fotofinish il Chelsea mentre la meno accreditata, l’Arsenal ha superato il turno con una giornata d’anticipo. Qual è la morale di questo ribaltamento di gerarchie? Presto per trarne conclusioni ma almeno possiamo dire che la scelta della linea verde sta ripagando Arsene Wenger.

L’Arsenal da anni punta sui giovani rinunciando al risultato per forza e subito. Quest’estate ha venduto i suoi gioiellini Fabregas (35 milioni al Barcellona) e Nasri (24 proprio al City) per dare spazio ai nuovi prodotti del vivaio in particolare a Wojciech Szczesny (21 anni), Carl Jenkinson (19 anni), Aaron Ramsey (20 anni), Theo Walcott (22 anni). Mi fermo ai titolari, dietro ci sono i diciottenni che oggi sono comparse ma che saranno protagonisti tra pochi anni, dopo aver fatto il giusto rodaggio. L’Arsenal è oggi, dopo il Sunderland, la squadra più giovane della Premier League e ha una filosofia di lavoro e di gioco che esporta in tutto il mondo e che ho avuto modo di conoscere ad un recento convegno a Firenze.

Riporto allora i punti cardine del progetto giovani che è sintetizzato proprio nell’acronimo del suo nome A.R.S.E.N.A.L.

A = ATTITUDE / per progredire verso il tuo massimo potenziale che puoi raggiungere come calciatore, è fondamentale che tu mantenga un atteggiamento corretto dentro e fuori il campo da calcio. Devi essere sempre positivo ed impegnarti il più possibile per padroneggiare appieno le tue abilità e devi essere concentrato e ordinato quando sei sotto pressione per mantenere il controllo della situazione.

R = RESPECT / rispetto dell’allenatore, dei compagni, di se stessi. Imparare a giocare a pallone significa imparare a rispettare delle regole, fare del sacrificio per potersi divertire. Se non riesci a rispettare l’avversario sottovaluti il suo potenziale, e ciò può far sì che i tuoi standard di rendimento scendano sotto il livello abituale.

S = SKILL /// le abilità e la tecnica sono essenziali per ispirare la creatività, l’estro, l’eccitazione e il divertimento. Le competenze acquisite contribuiscono a renderti divertente il calcio, ti aiutano a migliorare come calciatore e ti aiuteranno a battere il tuo avversario: creatività con il gioco di gambe e le finte nella guida della palla, uso di entrambi i piedi e non dimenticarsi di lavorare sulle competenze di base come lo stop e il passaggio.

E = ENERGY /// è intensità che viene messa nel lavoro che si fa. È necessario mettere molta energia ed impegno per ottenere il massimo. Bere molta acqua, stare attenti all’alimentazione e cercare di essere il più attivi possibile nella vita quotidiana. Le sedute di allenamento sono di 70′ ma l’attenzione e l’impegno sono sempre massimali.

N = NEW THINKING /// letteralmente innovazione, le indicazioni non arrivano solo dall’alto ma anche il bambino si può esprimere con la sua personalità e il suo modo di reagire agli stimoli degli insegnamenti. Il buon giocatore non è quello che in campo fa esattamente quello che gli dice l’allenatore. Il calciatore deve avere la faccia tosta di prendersi delle responsabilità. Non va frustrata la creatività dei ragazzi.

A = ALL FOR ONE /// collaborare con i compagni di squadra, apprezzare la sensazione di appartenenza al gruppo. Oggi è di moda insegnare di nuovo la tecnica ma se non lo fai in un contesto di reparto o di gara e contro degli avversari è tutto inutile. Per cui noi facciamo molta tecnica, tanto pallone ma nelle situazioni di gioco reali.

L = LEARNING /// non si deve mai aver paura di imparare sapendo convertire i concetti teorici in azioni pratiche. Imparare a giocare con la filosofia dell’Arsenal significa adottare un calcio basato sul passaggio e sul movimento, sulla tecnica e sull’abilità. Incorporare i principi del fair play, del lavoro di squadra, con creatività e divertimento!

Tutto questo, intensità di gioco, rispetto, tutti per uno, umiltà sono aspetti che stanno dentro le partite dell’Arsenal e che fanno parte del suo modo di giocare.

Ulteriori approfondimenti sul sito www.adrianobacconi.it

Adriano Bacconi

Preparatore atletico e allenatore di calcio professionista, ha ideato il sistema informatico di match analysis DigitalSoccer ed è stato nello di staff di Marcello Lippi alle edizioni 2006 e 2010 della World Cup. Attualmente è commentatore tecnico di Rai Sport, consulente di Deltatre spa, per la creazione di contenuti editoriali per UEFA e FIFA. Segue, inoltre, alcuni progetti speciali del Settore Tecnico di Coverciano. Il suo sito è questo. È autore di La Juve di Antonio Conte. Fare la partita