Le regole

Le regole. Passo molto tempo a insegnare a Viola che ci sono delle regole e che serve rispettarle: delle regole per la sicurezza, altre per l’educazione, altre per il rispetto degli altri. Ci sono regole che bisogna seguire, anche se avremmo voglia di fare in modo diverso, perché… beh, per ogni regola c’è il suo perché. Ad esempio al supermercato bisogna stare sul carrello, oppure vicino a mamma e papà, perché se tutti i bambini corressero in giro, nessuno riuscirebbe più a fare la spesa.

Le regole. Amo quando le regole si possono rompere e passerò molto tempo ad insegnare a Viola che ci sono delle regole e, qualche volta, si possono non rispettare, a patto che non venga compromessa la sicurezza, o che venga meno il rispetto per gli altri.

Ci sono regole che non tengono conto della nostra capacità di inventare e sognare.

Ad esempio, al supermercato, se vorrai fare come questa bambina, non farai altro che far commuovere la tua mamma che passerà fiera fra le corsie, guardando fiera la sua bimba che legge.

L’immagine l’ho rubata, qualche giorno fa, mentre facevo la spesa e pensavo che le cose migliori della vita mi sono successe pensando fuori dagli schemi, ho girato l’angolo dei detersivi e mi sono fermato a guardare questa ragazzina, intorno a cui sembrava che il tempo e il mondo avessero una gravità zero e che al centro ci fossero quel libro e le parole di quella storia, in un’atmosfera surreale e bellissima, di persone che spingevano i carrelli pieni e si incrociavano senza togliere lo sguardo dagli scaffali, rumorose e indaffarate, inconsapevoli di essere solo la cornice sbiadita.

Supermarket
Fabrizio Re Garbagnati

Fabrizio, in un’altra vita, vendeva computer con la mela morsicata, aveva la barba bionda e una faccia molto seria. Adesso la barba è un po’ più bianca ma sorride molto di più, ascolta e racconta storie, qualche volta lo fa con le parole, altre volte con le sue fotografie.