Qualche libro che ho comprato

Dovrei aver scritto altre volte di come oggi fatichi più di un tempo a leggere libri. Per molto tempo ho attribuito questa situazione al fatto che passi la grandissima parte delle mie giornate scrivendo e leggendo – soprattutto notizie, ma anche cose che si potrebbero definire non fiction – e quindi nel resto del tempo venga naturalmente attratto da attività che non comportino restare seduti a fissare dei caratteri su uno schermo o su un pezzo di carta; continuo a pensare che sia così, ma mi sono convinto anche che questo stia diventando una specie di alibi – perché il sabato mattina preferisco comprare un quotidiano e due riviste invece che leggere un libro? – sia che in fin dei conti non importi davvero. Mi verrà più voglia di leggere libri quando mi verrà più voglia di leggere libri.

Negli ultimi due anni un’altra circostanza si è messa tra me e la lettura: oltre a innumerevoli sere e weekend che teoricamente avrei potuto dedicare ad altro, il progetto “Da Costa a Costa” si è mangiato quasi tutte le mie ferie, che ho felicemente usato per andare negli Stati Uniti ogni volta che potevo, dall’Iowa alla Pennsylvania, dall’Ohio al Michigan, da New York al Texas, e così è svanito anche quel tempo lento dell’estate che avevo sempre trovato ideale per la lettura. In tutto questo, però, il fascino dei libri mica l’ho perso: e quindi ho continuato a comprarne più di quanti sia riuscito a leggerne. Veniamo al dunque: me l’avete chiesta, sui social network, ma nell’ultimo anno non ho letto abbastanza libri da rendere sensato produrre una lista come quelle degli anni scorsi. Però ho comprato molti libri. Alcuni li ho iniziati e mollati, altri li ho finiti, altri ancora non li ho nemmeno aperti: un giorno li leggerò. Forse. Magari vi interessano comunque.

– Who Thought This Was a Good Idea?: And Other Questions You Should Have Answers to When You Work in the White House
di Alyssa Mastromonaco (in inglese)
Questo l’ho finito. È un racconto spiritoso e leggero degli anni che Alyssa Mastromonaco ha passato lavorando come una delle principali collaboratrici di Barack Obama. Mastromonaco è stata a lungo la responsabile dell’organizzazione dei viaggi di Obama, sia quelli da candidato che quelli da presidente: un lavoro importante e delicatissimo, nel quale tenere conto di un migliaio di cose diverse ogni giorno e nel quale un migliaio di cose diverse possono andare storte ogni giorno, con conseguenze anche molto gravi. Per il resto della sua vita, ad Alyssa Mastromonaco non mancheranno storie da raccontare alle feste.

– Photographs Taken at One-Hour Intervals During a Walk from Galveston Island to the West Texas Town of Marfa
di Joshua Edwards
È un libretto fotografico – quindi vale letto? – che ho comprato in Texas. Un tipo ha camminato a piedi per quasi tutto il confine tra Texas e Messico scattando una foto ogni ora, dovunque fosse.

– The Sex Lives of English Women
di Wendy Jones (in inglese)
Anche questo l’ho finito. È una raccolta di storie molto diverse tra loro, tutte vere, tutte che riguardano donne britanniche e il sesso. Le storie sono affiancate tra loro, il libro non ha una tesi: la mia, di tesi, è che gli uomini sanno trovare un miliardo di modi per rendere il sesso un’esperienza orribile per le donne. E che molto spesso, colpevolmente, non ne hanno nemmeno idea.

March
di John Lewis con Andrew Aydin e Nate Powell (in italiano)
Beh, per forza l’ho letto, ne ho pure scritto la prefazione. Una grande storia che diventa davvero ogni giorno più attuale.

– Lincoln at Gettysburg: The Words that Remade America
di Garry Wills (in inglese)
Lo sapete che sono fissato col discorso di Gettysburg: ne ho scritto qui e parlato durante una delle ultime puntate del podcast. Mi piacciono le storie in cui le parole, prima ancora delle azioni, cambiano le cose.

Elegia americana
di J.D. Vance (in italiano)
Iniziato e abbandonato, ma non perché non mi stesse piacendo. Anzi. Racconta benissimo e al di là dei cliché un’America poco raccontata, che poi è anche quella che lo scorso novembre ha votato Donald Trump. È molto interessante, qui potete leggerne un estratto.

– The Gerald Ford Letters
di Robert N. Winter-Berger (in inglese)
Ero a Detroit, volevo intervistare un impiegato di una libreria storica, mi serviva qualcosa per aprire e facilitare la conversazione: quindi ho preso questo libro e mi sono diretto alla cassa. Ha funzionato. Non l’ho aperto, ma magari un giorno lo prendo in mano. Gerald Ford ha una storia speciale: è l’uomo che diventò presidente degli Stati Uniti senza prendere nemmeno un voto (e senza nemmeno ammazzare qualcuno).

Trilogia della frontiera
di Cormac McCarthy (in italiano)
Ne ho letto solo Oltre il confine, che è una storia che le ha dentro tutte e mi ha perseguitato per settimane: e così, tra le altre cose, quando sono arrivato a El Paso, alla fine del mio viaggio in Texas, sono entrato in un posto di tatuaggi a caso e mi sono fatto disegnare addosso.71CMc+mH1dL

Ghost Wars
di Steve Coll (in inglese)
Comprato su consiglio di un amico, non ancora iniziato, ma lo leggerò di sicuro. Ha vinto il Pulitzer, racconta la storia di tutte le cose che hanno portato all’11 settembre del 2001.

– Reporting Always: Writings from the New Yorker
di Lillian Ross (in inglese)
Comprato dopo aver letto questo, non ancora iniziato.

– Walter Benjamin at the Dairy Queen
di Larry McMurtry (in inglese)
Me ne ha parlato Marta, che me l’ha messo in mano. L’ho aperto in un punto a caso e ho letto: «Stay in one place long enough, or return to the same place often enough, and some interesting ironies are likely to accumulate». L’ho chiuso, l’ho riaperto in un altro punto a caso, e ho letto: «I was at the time owner of perhaps two hundred thousand books and yet I couldn’t read». Ha vinto, comprato, letto. È un saggio su Walter Benjamin, la scrittura, il racconto e la sua evoluzione, ma c’è anche moltissimo Texas e moltissimo della storia di McMurtry (che è l’autore di Un volo di colombe e lo sceneggiatore di I segreti di Brokeback Mountain, lo dico per gli ignoranti come me).

Vite che non sono la mia
di Emmanuel Carrère (in italiano)
In un numero di pagine striminzito ci sono moltissime storie, tutte vere, densissime e legate tra loro: una relazione in crisi, lo tsunami del 2004 in Sri Lanka, una malattia terminale, due magistrati e il potere delle banche.

Essayism
di Brian Dillon (in inglese)
Un’esaltazione del genere letterario del personal essay, che in Italia mi sembra di tradire se traduco come “saggio personale”. Comprato da poco, non ancora iniziato.

– State by State: A Panoramic Portrait of America
(in inglese)
Un racconto breve per ogni stato americano: Dave Eggers sull’Illinois, Jonathan Franzen su New York, Cristina Henriquez sul Texas, Anthony Bourdain sul New Jersey, eccetera. E un po’ di informazioni enciclopediche su ogni stato, anche. L’ho comprato da poco, ma credo che da qui in poi, ogni volta che preparerò un viaggio in America, partirò da qui.

What Happened
di Hillary Clinton (in inglese)
Mi è arrivato pochi giorni fa, ne ho letto ancora solo la prefazione. Immagino uscirà anche in Italia, ma non so ancora quando e con chi.

Shattered: Inside Hillary Clinton’s Doomed Campaign
di Jonathan Allen and Amie Parnes (in inglese)
Storia non ufficiale e piuttosto spietata di tutti i problemi che ha avuto la campagna elettorale di Hillary Clinton. Iniziato, non finito.

Francesco Costa

Vicedirettore del Post, conduttore del podcast "Morning". Autore dal 2015 del progetto "Da Costa a Costa", una newsletter e un podcast sulla politica americana, ha pubblicato con Mondadori i libri "Questa è l’America" (2020), "Una storia americana" (2021) e "California" (2022).