Mi consenta il fact-checking

Non è vero che nel 2009 l’economia italiana andava bene, non è vero che il debito pubblico è meno del 120% del PIL e non è vero che fu soltanto grazie all’intervento di Berlusconi che venne nominato l’attuale segretario della NATO. Sono solo alcuni dei dati sbagliati e imprecisi riferiti da Silvio Berlusconi nella puntata speciale di Servizio Pubblico dal titolo: “Mi consenta”.

Cominciamo con la macroeconomia. Berlusconi ha sostenuto che il calcolo del rapporto tra debito pubblico e PIL è sbagliato per almeno due motivi. Il primo è che nel PIL italiano andrebbe conteggiato anche il sommerso, cioè tutte le attività economiche effettuate “in nero”. Ma questa cifra viene già conteggiata nel PIL dall’ISTAT dal 1987, come ha fatto notare recentemente anche La Stampa– e lo stesso Michele Santoro durante la trasmissione.

Il secondo motivo è che, sostiene Berlusconi, a fronte dei circa duemila miliardi di debito pubblico andrebbero contati anche “gli attivi”, in altre parole la ricchezza dell’Italia e degli italiani, pari a circa 8.000 miliardi. Il primo problema di questo ragionamento è che il debito pubblico è debito dello stato, mentre la stragrande maggioranza della ricchezza è privata, cioè appartiene ai singoli cittadini. Sostenere che la ricchezza privata sia garanzia del debito pubblico, significa sostenere in altre parole che nel caso l’Italia si trovasse in situazione di default, il governo dovrebbe procedere a una grande opera di espropriazione della ricchezza per pagare il debito creato dall’apparato statale.

Il secondo problema è che questa ricchezza non è, in sostanza, liquida. Cioè quegli 8.000 miliardi di cui ha parlato Berlusconi, non sono denaro contante circolante o depositi bancari di super ricchi. Come potete vedere alla tavola 9 di questo documento della Banca d’Italia, il denaro circolante, sommato a quello nei depositi bancari e nei depositi vincolati fino a 2 anni, ammonta a poco più di mille miliardi. Il resto è costituito in buona parte da immobili (circa 5.000 miliardi) o altri investimenti poco liquidi. In sostanza: se anche svuotassimo tutti i depositi in banca di tutti gli italiani e se sequestrassimo tutte le banconote e le monete in circolazione in Italia, riusciremmo a pagare soltanto la metà del nostro debito pubblico.

Berlusconi ha sostenuto che il 2009 è stato un anno buono per l’economia, per la borsa e per gli utili – cioè i guadagni finali – delle aziende. Sul com’è andata in generale l’economia italiana nel 2009 ha già scritto Mario Seminerio sul suo blog. Come sia andato il 2009 delle borse potete vederlo in questo grafico. Non è stato un anno tremendo, ma comunque le borse sono crollate a un minimo storico (raggiunto di nuovo soltanto l’anno scorso) per poi risalire al massimo degli ultimi tre anni. Per gli utili delle aziende, come mostra questo rapporto di Infocamere, il 2009 è stato un anno a senso unico, segnando un -40% rispetto al 2008.

Berlusconi ha poi sostenuto di essere stato l’artefice della nomina del danese Anders Fogh Rasmussen alla carica di segretario della NATO. Secondo Berlusconi, sarebbe solo merito suo se il primo ministro turco abbandonò le sue riserve sulla nomina dell’ex premier danese – è stata la sua giustificazione per la sua telefonata di questo famoso video. In realtà, poco dopo la nomina, lo stesso governo turco fece sapere di aver accettato la nomina del danese in seguito alle compensazioni di Barack Obama in termini di nomine all’interno della NATO (se ne parla qui e qui).

Berlusconi ha poi sostenuto che gli investimenti pubblicitari in Italia sono calati del 30% nel 2011 e del 20% nel 2012. Non abbiamo trovato dati sul 2012, ma secondo l’ultimo rapporto di Nielsen, una società multinazionale di analisi del marketing, in totale in Italia gli investimenti pubblicitari sono calati del 3,7% nel 2011 e si stima un calo del 5,7% nel 2012.

Berlusconi ha anche fatto alcune affermazioni vere. Ad esempio è vero che durante il governo Berlusconi sono stati arrestati 32 latitanti che appartenevano alla lista dei latitanti di massima pericolosità. Sono veri anche i dati sulle presenze, gli interventi e i voti della eurodeputata Barbara Matera.

Come al solito, concludiamo con qualcosa di più leggero – e in cui non c’entra Berlusconi. L’imprenditrice Francesca Salvador è intervenuta dal pubblico con alcune critiche che, ultimamente, si sentono piuttosto di frequente. Secondo Salvador le banche centrali sono società private che “vendono” la moneta agli stati. Monti e altri membri del suo governo, stipendiati dalla Goldman Sachs, sarebbero al servizio di questo meccanismo che potrebbe essere sconfitto soltanto da un ritorno alla sovranità monetaria. L’Italia, cioè, dovrebbe tornare alla lira e la banca centrale dovrebbe tornare sotto il controllo del governo e stampare moneta a suo comando.

Queste affermazione sono già state smentite molto spesso e in maniera molto chiara, quindi faremo solo un breve riassunto. I vertici delle varie banche centrali, le cui quote effettivamente sono possedute dalle banche private, sono nominati dai capi di governo – e una volta nominati non possono, in genere, venire più rimossi. Per verificarlo basta guardare una pagina di Wikipedia di una banca centrale qualsiasi.

A proposito di Goldman Sachs e il motivo della sua sinistra nomea di governo ombra mondiale avevamo già scritto a lungo qui. Ultimo, ma non ultimo, per avere un esempio pratico di cosa accade in un paese dove il governo prende il controllo della banca centrale, basta osservare cosa sta succedendo in questi ultimi mesi in Argentina.

 

Davide De Luca

Giornalista. Ho scritto per l’Arena di Verona e per l’Agence Europe di Bruxelles. Ho collaborato ad alcuni libri d’inchiesta su CL e la finanza cattolica. Mi piacciono i numeri e l’economia e cerco di spiegarli in modo semplice. Su Twitter sono @DM_Deluca