Matematica e libertà

Non credo proprio che Piergiorgio Odifreddi se l’aspettasse: ora che è in pensione e fa l’emerito, Joseph Ratzinger ha preso carta e penna e gli ha scritto una bella letterina di undici pagine fitte fitte, replicando alle critiche del matematico cuneese riguardo al libro che Benedetto XVI scrisse su Gesù Cristo. Ampi stralci della lettera si possono leggere su Repubblica, che sembra ormai essersi presa l’esclusiva del Vaticano per l’Italia.

Non provo nemmeno a discettare sui temi più strettamente teologici della lettera, anche se frasi come «Il gene egoista di Richard Dawkins è un esempio classico di fantascienza» mi fanno ricredere sulla supposta incapacità di Ratzinger di avere senso dell’umorismo. Ho però trovato molto peculiare una frase verso il fondo, quando Benedetto XVI afferma «Vorrei, però, soprattutto far ancora notare che nella Sua religione della matematica tre temi fondamentali dell’esistenza umana restano non considerati: la libertà, l’amore e il male.» Io non ho una “religione della matematica”, ma mi pare che questa frase rispecchi un ingiusto pregiudizio: sperando di non essere tacciato di eresia (e sapendo che non avrò risposta: onestamente, io non conto nulla) cerco di spiegare il perché.

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Maurizio Codogno

Matematto divagatore; beatlesiano e tuttologo at large. Scrivo libri (trovi l'elenco qui) per raccontare le cose che a scuola non vi vogliono dire, perché altrimenti potreste apprezzare la matematica.