Il romanzo vero di Genova

Ho cominciato a leggere il libro di Marco Imarisio sul G8 di Genova, che si chiama “La ferita” (Feltrinelli). Imarisio è uno dei più bravi giornalisti di cronaca italiani, forse il più bravo, e i suoi racconti su Genova furono preziosi e illuminanti già dieci anni fa. Nel frattempo si è occupato di molte altre storie per il Corriere della Sera – su questo blog fu molto citato sulle storie delle accuse di rapimenti di bambini da parte dei rom – ma quella roba lì di Genova si vede che ha lasciato una ferita anche su di lui. E il libro è appassionante, scritto con uno stile magnetico, come fosse un thriller: asciutto nella forma quanto ricco di dettagli, intuizioni, elementi di comprensione, nella sostanza. Prima volta, da quando non trovo il tempo di dedicare a un libro più di una mezz’ora, che mi dispiace scendere dal tram dove lo sto leggendo. Il Post ne anticipa un pezzo, oggi.

Dall’altra parte, sotto i portici, c’era una lunga processione di uomini e donne stremati che si erano appoggiati al muro e si lamentavano e gemevano chiedendo soccorso ai medici volontari. C’erano strisciate di sangue sul marmo del marciapiede e qualcuno ci scivolava sopra, e un carabiniere che correva dando manganellate alla gente inerme; sembrava la scena del treno di Amici miei, ma era tutto molto diverso, a un certo punto il carabiniere ha colpito la borraccia di una donna a terra facendogliela schizzare via dalla mano e la bottiglietta è finita in faccia a un dottore che stava mettendo una garza sul braccio di un ragazzo ferito.

Luca Sofri

Giornalista e direttore del Post. Ha scritto per Vanity Fair, Wired, La Gazzetta dello Sport, Internazionale. Ha condotto Otto e mezzo su La7 e Condor su Radio Due. Per Rizzoli ha pubblicato Playlist (2008), Un grande paese (2011) e Notizie che non lo erano (2016).