Il Numero di Dio

Non so se e quanto i ragazzi di oggi lo conoscano, ma per chi ha la mia età il Cubo di Rubik è stato uno dei più grandi tormentoni tra i giochi di abilità. Un esempio che più pratico non si può delle abilità che esistevano al di là della Cortina di ferro; una struttura a prima vista impossibile – come fa il Cubo a non finire a pezzi quando lo si gira? – ma sufficientemente solida; una sensazione di sconforto quando dopo alcune mosse si scopre di non riuscire più a rimettere il Cubo nella posizione iniziale. Ora è facile trovare in rete le istruzioni per riordinarlo: ma nel 1980 si poteva solo sperare di trovare una rivista che pubblicasse un apposito inserto (io avevo quello di Pergioco), oppure cercare soluzioni creative tipo smontare e rimontare il Cubo. Ma i matematici sono sempre pronti a lavorare su un gioco, soprattutto se hanno la scusa di poter dire che stanno facendo matematica (le mosse sul cubo sono gli elementi di un gruppo algebrico), ed è davvero difficile fermarli… Insomma, cos’hanno scoperto?

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Maurizio Codogno

Matematto divagatore; beatlesiano e tuttologo at large. Scrivo libri (trovi l'elenco qui) per raccontare le cose che a scuola non vi vogliono dire, perché altrimenti potreste apprezzare la matematica.