I 20 punti di Grillo, commentati

Ho letto i 20 punti del programma del M5S. Così, per provare a fondare la mia vetusta e insultatissima diffidenza verso il Movimento su questioni concrete (che noia avere Facebook, in questo momento).
Mi sono letto anche il programma integrale sul sito. Ma sarebbe noiosissimo entrare nel merito di tutto. Mi limito quindi ai punti che lo stesso Grillo ha elencato come fondamentali. Molti aspetti dal mio punto di vista sono giusti, alcuni chiaramente irrealizzabili, alcuni sciagurati. La sensazione generale è che però si possa trovare un punto di contatto con PD e SEL.

Eccoli nel dettaglio, così come il Post li ha pubblicati. Con accanto un mio personale commento.

– Reddito di cittadinanza

Proposito nobilissimo. Chi sarebbe contrario? Resta da capire dove reperire le risorse per finanziare una cosa del genere (specie se come si dice più avanti si vogliono abolire IMU ed Equitalia). È un problema comune a quasi tutte le altre proposte: grandi sogni di spesa sociale, senza indicare le risorse. Forse un po’ facile.

– Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa

Altro proposito nobilissimo. C’è nel programma di tutti i partiti. Come realizzarlo? Con quali risorse?

– Legge anticorruzione

La vuole anche il PD. Siamo d’accordo.

– Informatizzazione e semplificazione dello Stato

Chiunque sarebbe d’accordo. È già in atto. Basta pensare al recente obbligo di iscrivere i bambini a scuola solo attraverso il web. Comunque facciamolo, certo. La sensazione, leggendo il programma integrale, è che il M5S speri di reperire da questa semplificazione molte delle risorse con cui ha bisogno per rilanciare la spesa sociale. Così a naso, l’idea è che non abbiano il senso delle misure.

– Abolizione dei contributi pubblici ai partiti

Punto focale. Forse uno dei punti più interessanti, dal mio punto di vista, del programma di Grillo. Merita attenzione. Ha ricadute sicure, ma interessanti. Dubito che il Pd possa accettare integralmente una cosa simile.

– Istituzione di un “politometro” per verificare arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni

Perché no. Senza caccia alle streghe.

– Referendum propositivo e senza quorum

Il quorum è a mio avviso la garanzia di un minimo di condivisione nel paese di una proposta di legge. È un modo per responsabilizzare i cittadini rispetto all’iniziativa legislativa. Abolire il quorum vuol dire in potenza far approvare ogni tipo di legge con percentuali bassissime di votanti. Il che mi sembra contrario ad ogni principio democratico.

Abbiamo dei rappresentanti in parlamento, deputati a legiferare. Nel caso dei grillini si tratta poi di parlamentari che dovrebbero (dovrebbero) avere un contatto quotidiano con chi li ha eletti. In ogni caso, la propositività della legge non può fare certo male. Credo abbia un valore più simbolico che altro.

– Referendum sulla permanenza nell’euro

Siamo seri. Non lo vogliono davvero neanche loro.

– Obbligo di discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese

Perché no. Ma vale il discorso di cui sopra. Una legge è un dispositivo complesso. Che i parlamentari mettano a punto le leggi, che gli elettori le ispirino attraverso il dialogo con i parlamentari.

– Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti

Perché no. È anche l’idea di Giorgio Gori. Per dire.

– Elezione diretta dei parlamentari alla Camera e al Senato

Siamo tendenzialmente tutti d’accordo. Facciamolo. Ciò detto le preferenze non risolvono i problemi del mondo. Lo sappiamo bene. La ex giunta del Lazio insegna.

– Massimo di due mandati elettivi

Va bene. Il Pd non è lontano da questo. Siamo d’accordo.

– Legge sul conflitto di interessi

Va fatta. È una delle grandi colpe del Centrosinistra non averla mai portata a fondo.

– Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica

Bellissimo, tutti d’accordo. Resta da capire con quali fondi. (Abolendo poi Imu ed Equitalia…)

– Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali

Proposta dura ma, dal mio punto di vista, condivisibile. Con il giornalismo on line i finanziamenti sono superati.

– Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza

Perché no. Ma con quali risorse? (vale il solito discorso). Il Wi Fi gratuito è più utile del riscaldamento gratuito, di questi tempi? Più che della gratuità della connessione la cultura informatica del paese non dovrebbe passare da politiche attive più complesse e articolate?

– Abolizione dell’IMU sulla prima casa

Fantastico. Ma con quali risorse? Tenendo conto poi degli aumenti di spesa previsti negli altri punti…

– Non pignorabilità della prima casa

Meraviglioso. Nessuna banca concederà più un mutuo in Italia. Quando la cura è peggiore del male. Forse è la proposta più discutibile, dopo l’uscita dall’euro.

– Eliminazione delle province

Ok.

– Abolizione di Equitalia

E quindi? Se non pago una multa nessuno mi verrà a chiedere indietro i soldi? Oppure ci sarà un’altra agenzia che farà le stesse cose ma si chiamerà in un altro modo? Forse è più semplice dire che verrano rivisti i criteri di riscossione in modo da renderli meno invasivi, umilianti e adattabili al contesto. Ma detta così riempie forse meno le piazze.

Ecco tutto. Proposte buone, meno buone. A volte ingenue. Niente di realmente rivoluzionario o sconvolgente. Si può decisamente parlare con questi ragazzi. Molto volentieri.

Ludovico Bessegato

Produttore creativo e regista. Laureato in Storia Contemporanea. Dal 2013 è Chief Creative Officer di Cross Productions per cui ha realizzato serie come "Il Cacciatore" e "Rocco Schiavone". Come regista ha diretto "Skam Italia", "Il Candidato", "Kubrick - Una Storia Porno"