Groupon e io

Era inizio settembre. Il mio caro vecchio iPhone 3G mi cade di tasca mentre vado in scooter. Ci passano sopra 4 macchine e da quel momento non ho più un telefono.

Pochi giorni dopo un amico in buona fede mi passa un link decisamente appetitoso, vista la mia situazione. È un link a Groupon.it. Un sito di cui ho tanto sentito parlare ma che non ho mai avuto il piacere di usare.

Il link offre un IPhone 4S a 454 euro. Un prezzo piuttosto conveniente, che giustifico pensando ad una svendita in previsione della imminente uscita dell’Iphone 5.

Decido di fidarmi. Groupon è un’azienda importante. Da anni tutti ne glorificano i prezzi pazzi facendomi puntualmente sentire un cretino. Io che non ho mai comprato un coupon in vita mia.

Sulla pagina dell’acquisto c’è un timer. Un timer che corre veloce e ti costringe a comprare subito per paura di perdere l’occasione. Ovviamente non appena il counter arriva a zero scopri che l’offerta viene prorogata di altri due giorni. Ma al momento non ci pensi.

Con 454 euro in meno sul conto ti arriva una mail in cui scopri una cosa che avresti potuto scoprire anche prima, se avessi letto bene: il prodotto verrà spedito 20 GIORNI LAVORATIVI dopo l’ordine.

Va beh, uno pensa. Non dirmi che sono diventato così nerd da non stare un mese senza whatsapp.
E così inizi a contare i giorni. Ché 20 giorni lavorativi in realtà sono 30 giorni normali.

Dopo un mese nulla accade. Cerco informazioni su internet e scopro una cosa che avrei dovuto scoprire prima: Groupon ha più clienti insoddisfatti e sul piede di guerra di un’azienda di medicinali assassini. Le segnalazioni di ritardi, inadempienze, violazioni non si riescono a contare. Terrorizzato, decido di contattare il call center (molto a pagamento) di Groupon per avere qualche data certa.

Pensando di fare del servizio civile, entro nel dettaglio di ogni telefonata. Che magari qualcuno non farà il mio stesso errore.

TELEFONATA 1 (dopo circa 30 giorni)
Faccio presente all’operatore la scadenza dei 20 giorni lavorativi. Chiedo quindi un orizzonte temporale. L’operatore mi dice che entro 7 giorni lavorativi avrei ricevuto la chiamata del corriere. Ringrazio. Mi metto ad aspettare.

TELEFONATA 2 (dopo circa 39 giorni)
Faccio presente all’operatore la tautologica scadenza della scadenza. Gli chiedo di darmi una data certa. L’operatore mi dice di non essere in grado di darmela. Presto mi verrà spedito il prodotto. In ogni caso lui aprirà una pratica in cui segnalerà il mio problema.

Gli chiedo quale sia il problema da segnalare. Voglio solo sapere quando è prevista la spedizione. L’operatore non mi sa rispondere. Ci vuole una segnalazione per avere quella risposta.

Mi tranquillizza: dopo l’apertura della pratica riceverò una risposta entro 7 giorni lavorativi.

Faccio presente all’operatore che non mi sembra una grande conquista avere una risposta entro 7 giorni. Una risposta al perché il mio prodotto, che aspetto da 39 giorni, non mi sia ancora arrivato. L’operatore utilizza la prima frase che probabilmente viene insegnata ad ogni operatore: “Lei ha ragione signore, ma questo non dipende da me”. Rispondo con lo stesso grado di banalità: “Mi faccia parlare allora con la persona da cui questo dipende”. Mi viene risposto che è tardi (le 20.00) e che i responsabili non sono in sede. Decido di richiamare il giorno successivo.

TELEFONATA 3 (dopo circa 40 giorni)
Racconto tutta la storia ad un nuovo operatore. Inizio ad avere toni un po’ più perentori. In fondo, faccio presente, loro hanno da un mese e mezzo i miei 454 euro e non si sono ancora degnati di farmi sapere qualcosa del mio iPhone 4S. L’operatore, come un automa, mi risponde le stesse cose del operatore precedente. Farà una segnalazione. Mi capisce. Non dipende da lui. Non può passarmi nessuno. Non perché non ci siano i team leader. Ma perché non è abilitato a passarmeli.

Per forzare la banalità del male, decido di passare all’attacco. Dal nulla gli chiedo: “Mi dica la verità: avete venduto più iPhone di quelli che avevate. State ricevendo una chiamata al secondo e state prendendo tempo”. Silenzio. L’operatore non ha una risposta preconfezionata. Cede: “Effettivamente c’è stato un overbooking”. Bingo. Gli dico, con grande tranquillità, che se non hanno abbastanza iPhone non hanno che da dirlo. Possono rifondermi i 454 euro e non mi lamenterò più.
L’operatore mi promette che sta segnalando tutto all’ufficio tecnico e che mi darà una risposta entro breve. Mi sembra convincente. Non ho molte alternative. Gli credo.

TELEFONATA 4 (dopo circa 43 giorni)
Non avendo ricevuto nessuna risposta chiamo nuovamente. Parlo con un’operatore più in gamba degli altri. Uno che, dopo le mie parole, ammette che effettivamente c’è un problema con gli iPhone 4S.

Ecco: saranno spediti negli ultimi giorni di novembre. Cosa?? Quindi vuol dire che devo aspettare altri 40 giorni? 70 giorni dall’inizio della vicenda? Pare di sì.
Perché non lo avete comunicato per e mail? Lo sapete che state violando i termini della vendita? Certo. Si scusano. Non dipende da loro. Faranno una segnalazione.

A quel punto mi indurisco. Di fronte alla prepotenza unilaterale divento prepotente anche io. Chiedo di parlare con il team leader. Dico che monterò un casino. Dico che voglio risposte chiare e non intendo aspettare 70 giorni per un telefono che mi doveva essere spedito dopo 30. Il ragazzo sembra spiazzato. Mi tiene in attesa. Mi faccio i complimenti da solo, il bluff ha funzionato. Dopo alcuni minuti mi dicono che il team leader ha deciso di far partire una procedura di urgenza. Mi sento quasi in colpa e cerco di recuperare dicendo: “dovreste darla a tutti quelli che hanno comprato il telefono, non solo a me”. Mi viene detto che in poche ore tutto si risolverà.

Effettivamente dopo alcuni minuti mi arriva la prima mail da Groupon dopo quella di conferma di acquisto. Mi viene inviata da tale Paolo, che mi scrive

“In merito alla sua richiesta la informiamo che le spedizioni saranno effettuate dopo circa 20 giorni lavorativi dall’ordine; pertanto il prodotto (il cui ordine risulta correttamente inserito ed è già in mano all’ufficio competente) sarà in spedizione a breve.
La informiamo inoltre che abbiamo provveduto a sollecitare con carattere d’urgenza la spedizione del prodotto.”

Io non so cosa avreste pensato voi, ma io ho pensato che nel giro di qualche giorno avrei avuto finalmente il mio Iphone 4S. Ovviamente non è andata così.

TELEFONATA 5 (dopo circa 48 giorni)
Passano 5 giorni. Forte della mail di Paolo, chiamo nuovamente il servizio clienti. Mi risponde un certo F. Che ovviamente non vede traccia della mia segnalazione, del carattere di urgenza e della spedìzione a breve. Mi dice (questa l’ho già sentita) che farà una segnalazione e che mi verrà risposto in 7 giorni lavorativi. Dopo 5 telefonate inizio a capire il trucchetto. Lo espongo candidamente a F. e gli dico: “Queste segnalazioni non le legge nessuno, vero? Sono solo un modo per scaricare il barile e guadagnare tempo”. Risposta: “Lo ha detto lei, non l’ho detto io”. Olé.
Ad un certo punto una domanda strana: “Ma lei di che colore ha scelto l’Iphone?”. Io: “Bianco” (che poi lo volevo nero!). Pausa. Io: “Ma perché?”. Lui: “Per informazione”. Attacco: “Ma è vero che gli iPhone verranno spediti solo a fine novembre?”. Panico. “Chi glielo ha detto?”. “Un suo collega”. Silenzio. F. risponde che effettivamente sugli iPhone bianchi c’è da aspettare fine novembre.

Alzo un po’ i toni, pur evitando di prendermela direttamente con il povero F. Lui erge il muro di gomma che è stato addestrato ad alzare. Capisce la mia posizione. Non può fare niente. Non può passarmi nessuno. I suoi capi non prendono le telefonate. Non ha date e informazioni. Mi promette però che entro 7 giorni avrò una risposta e che in ogni caso a fine novembre avrò il telefono.

Gli chiedo di metterlo per iscritto. Di mandare una mail. Di darmi qualche dato concreto in mano. Mi dice che farà una segnalazione. Gli faccio notare l’incongruenza di quello che dice. La falsità di quello che dice. La diabolica e disarmante semplicità della ruota da criceto in cui mi hanno infilato. F. capisce. F. non può fare niente. F. farà una segnalazione.

Sono disarmato. Improvvisamente vorrei non avere abbandonato Giurisprudenza dopo un esame. O il corso di judo dopo la lezione di prova.

Un mio collega mi dice: “La mia ragazza ha visto un Galaxy SII su Groupon.it a un prezzo pazzesco, lo sta per comprare”. Ecco che mi ricordo di avere un blog sul Post. Ecco che trovo finalmente un senso alla mia vita. Oggi.

Probabilmente non avrò mai più un iPhone e non vedrò mai più i miei soldi indietro.

Ma almeno avrò salvato una vita.

Ludovico Bessegato

Produttore creativo e regista. Laureato in Storia Contemporanea. Dal 2013 è Chief Creative Officer di Cross Productions per cui ha realizzato serie come "Il Cacciatore" e "Rocco Schiavone". Come regista ha diretto "Skam Italia", "Il Candidato", "Kubrick - Una Storia Porno"