“Filmetto di gangster incomprensibile, in stile italiano”

Con tutti i possibili ammiccamenti elettoralistici, diversi siti online di cinefili Usa danno rilievo all’uscita in blue-ray di “Machine Gun McCain”  (e vai a dar di gomito, se lo traduci “Mitraglia McCain”, dal momento che il maverick dell’Arizona si sta rigiocando le sue chance nel voto di novembre per il rinnovo del Senato). In realtà la riscoperta è preziosa, dal momento che si tratta di un gangster movie italiano del 1969, firmato da Giuliano Montaldo e prodotto da Marco Vicario e Bino Cicogna: in italiano “Gli intoccabili”.

Cast notevole: il protagonista John Cassavetes, a caccia di quattrini per finanziare i suoi film sperimentali, si portò infatti dietro l’amico Peter Falk e la consorte Gena Rowlands e con loro ci sono bellezze esotiche come Florinda Bolkan e Britt Ekland e certezze nazionali come Ferzetti e Randone. Musiche di Morricone, per fare le cose in grande, sebbene non siano granché. Ma il film, girato a Las Vegas, pare proprio non avere né capo né coda, come fosse fatto senza una vera sceneggiatura e negando agli attori spiegazioni e copione, per cui per la maggior parte del tempo paiono vagare per lo schermo con una perenne espressione perplessa. Eppure l’atmosfera generale della pellicola (e il suo misterioso latitare di azione) è affascinante, quasi aleggiasse un’ inconsapevole aura da film d’arte, nonostante la storia improbabile e delle partecipazioni distratte.

Già i tre minuti che vedete sono in odore di feticismo e un paio di scene, dirette da Montaldo con più convinzione, valgono la visione.  Il titolo d’una recensione è irresistibile: “Filmetto di gangster incomprensibile, in stile italiano”. Però poi di voto gli danno 6.



Stefano Pistolini

Stefano Pistolini fa il giornalista e lo scrittore ed è autore radiotelevisivo. Collabora con Il Foglio.