La capitale mondiale del design 2014

Nel 2014 Città del Capo festeggerà il ventennale della fine dell’apartheid come World Design Capital (WDC). La notizia è di mercoledì, la capitale del Sud Africa ha “sconfitto” la contendente Bilbao e si è aggiudicata un titolo il cui valore sta crescendo a ogni edizione.

L’idea del World Design Capital è dell’ICSID (International Council of the Society of Industrial Design) e l’obbiettivo principale è quello di stimolare l’uso del design per migliorare la qualità diffusa della vita nelle nostre metropoli che ormai ospitano più del 60% della popolazione mondiale.

Il tema lanciato da Città del Capo Live Design. Transform Life è sintomatico di come, ormai, sia cambiata la nozione stessa della parola design. Non si tratta più di mobili, accessori, luci e sedie ben disegnate, come siamo abituati a vedere e vivere durante il Salone del Mobile a Milano, ma dell’idea che il design è uno strumento applicabile a qualsiasi forma e momento della nostra vita. Cibo, spazi, oggetti, abiti, mezzi di comunicazione, trasporti, luoghi di cura, spazi aperti, ogni frammento della nostra vita potrebbe migliorare se ci fosse un’attenzione diversa alla qualità dei materiali usati, alla facilità d’uso e d’esperienze che possono attivare, alla capacità che ogni cosa e spazio ben disegnato ci possa insegnare a vivere le nostre città in maniera diversa, consapevole e semplice. Il design è visto come risorsa sociale, culturale, simbolica e anche economica, e investire in una forma evoluta e allargata di questa disciplina vuol dire migliorare la vita per tutti noi.

I primi programmi annunciati di Live design. Transform life lavoreranno sull’abbattimento delle barriere sociali, sul design come risorsa collettiva e culturale, sul progetto della qualità diffusa come strumento per migliorare la vita di migliaia di persone, stimolando attività economiche differenti e innovative, oltre che una lunga serie di eventi pubblici.

La vittoria di Città del Capo non arriva inaspettata per quanti stanno guardando con attenzione e curiosità all’Africa contemporanea. In questi vent’anni la capitale sudafricana ha portato avanti programmi di riforma urbana e d’integrazione sociale attraverso la riprogettazione di scuole, case popolari, parchi, centri culturali, portando alla nostra attenzione una nuova generazione di progettisti sud-africani che stanno sempre di più emergendo per la qualità critica e progettuale dei loro lavori. Una forte accelerazione è stata data dai Mondiali di calcio e da tante attività di riforma urbana collegate, ma la vittoria per il WDC è un altro segnale forte sulla volontà di ridefinire la propria identità attraverso strategie ed economie aperte e differenti che costruiscano consapevolezza e occasioni per un popolo, e un continente che devono guardare in avanti.

Luca Molinari

Luca Molinari, storico e critico d’architettura, vive a Milano ma da qualche anno è professore ad Aversa presso la facoltà di architettura. Cura mostre ed eventi in Italia e fuori (Triennale Milano, Biennale Venezia, FMG Spazio e molto altro). Scrivere per lui è come progettare, e l’architettura è la sua magnifica ossessione. Dirige www.ymag.it sito indipendente di architettura e design