Bernini scolpì l’espressione di Lindsay Lohan ubriaca

Uno dei miei account di Twitter preferiti è finalmente diventato anche un account su Instagram. Si chiama TabloidArtHistory – TAH per gli appassionati – ed è estremamente divertente per quell’intersezione di persone che da un lato sanno riconoscere chi è Kim Kardashian e sanno cosa compare su Google cercando “britney justin jeans”, dall’altro hanno un po’ di conoscenze di base sulla storia dell’arte. I post di TAH infatti sono accostamenti di opere d’arte – dalla Pietà di Michelangelo a Monocromo blu senza titolo di Yves Klein – a immagini tratte dalle riviste di pettegolezzi, dai servizi sulle serate di gala, da reality show, film e serie tv. Alcuni sono più riusciti di altri e i più riusciti non si possono che definire geniali.

Non tutti gli accostamenti sono, come dire, rispettosi delle forme nelle immagini: a volte toccano corde più profonde.

TAH è gestito da tre studentesse/ex-studentesse di storia dell’arte che vivono nel Regno Unito, Elise Bell, Chloe Esslemont e Mayanne Soret. L’idea dell’account venne a Bell e a Esslemont dopo aver visto un’immagine che accostava l’espressione di Santa Teresa nella scultura Transverberazione di santa Teresa d’Avila di Gian Lorenzo Bernini a quella dell’attrice Lindsay Lohan in una fotografia del 2007 in cui è svenuta. Per questo la bio di TAH su Twitter dice: «Perché per ogni immagine di Lindsay Lohan che cade, c’è una scultura di Bernini che supplica di essere messa in bibliografia». Più di recente la stessa espressione è stata accostata a quella di Meg Ryan nella più famosa scena di Harry ti presento Sally, quella dell’orgasmo simulato.

Inizialmente le ideatrici di TAH pensavano che dopo una settimana avrebbero esaurito le idee, ma non è andata così, anche perché il progetto è cresciuto tantissimo grazie ai suggerimenti arrivati da chi lo segue su Twitter. Ogni tanto TAH fa anche dei piccoli concorsi proponendo ai suoi follower di trovare nuovi accostamenti e proclamando poi dei vincitori.

In un’intervista con Vox Bell ha spiegato qual è diventato lo scopo di TAH, dopo essere partito come un divertimento da social network: «Stiamo cercando di rendere la storia dell’arte meno intimidente, meno classista, e portarla a un più ampio numero di persone. È incredibile come i social network e internet stanno permettendo a una critica d’arte e a una produzione artistica alternative di fiorire». Col tempo TAH ha cercato di includere tra le opere d’arte citate non solo quelle più strettamente legate al canone occidentale di maschi bianchi morti, ma ha anche cominciato a ampliare la bibliografia in cui trovare “citazioni” ad artisti più contemporanei, di altre parti del mondo e ad artiste del passato poco conosciute.

https://twitter.com/TabloidArtHist/status/856894095868006400

Negli ultimi giorni, oltre ad aprire un profilo anche su Instagram, TAH ha fatto altre due cose molto interessanti. La prima è stata notare delle somiglianze tra una campagna pubblicitaria del sito di incontri OkCupid e la pop art delle artiste degli anni Sessanta, citandone quattro in un thread: ne conoscevo solo una e mi è piaciuto moltissimo acculturarmi così. La seconda è stata cominciare una serie di post dedicati al tema del MET Gala, la serata di beneficenza che a maggio inaugura la mostra annuale di moda del Metropolitan Museum di New York, per dare delle idee alle persone famose invitate su come vestirsi – dato che non sempre tutti scelgono abiti che rispettano il dress code. Il tema è abiti ispirati all’immaginario cattolico. Ora TAH insegna anche storia del costume.

https://www.instagram.com/p/BddBOnWgCSj/?hl=it&taken-by=tabloidarthistory

Nel tempo il progetto si è ingrandito a tal punto da diventare anche un sito e una rivista autoprodotta, il cui primo numero in formato PDF si può scaricare gratuitamente. Oggi TAH è seguito da circa 38mila persone su Twitter, su Instagram da circa settemila, ma ci è appena arrivato. Su, andate a cliccare su “segui”.

Ludovica Lugli

Nata a Modena nel 1991, se fosse nata nel 1941 avrebbe fatto la libraia. Ha studiato fisica per un po’, ma forse avrebbe dovuto scegliere biologia dato che gli animali le piacciono più del grafene.