Addomesticati oppure impagliati?

Ho guardato molte volte “Domesticated”, ovvero “addomesticato”, il lavoro in cui Amy Stein, fotografa americana, conosciuta anche per “Stranded” e per “Halloween in Harlem”, approfondisce il rapporto tra l’uomo e il mondo animale. Lo guardavo, lo studiavo, immaginavo la paura del cerbiatto fermo al lato della strada e lo spaesamento dell’orso con la testa incastrata in un sacchetto di plastica. Mi dicevo: “Quanta pazienza, che fegato, e – certo – che fortuna! Stein c’è, non manca mai il momento.”

Diverso tempo dopo ho letto la dichiarazione di intenti di questo lavoro, dove l’artista chiarisce il significato e la modalità di realizzazione (mi piace capire le foto da sola e poi confrontarmi con ciò che l’autore dice del suo stesso lavoro). Cosa scopro? Devo ammettere di essere stata un po’ ingenua… Le scene fotografate sono diorami, ambientazioni in scala che ricreano scene di vario genere. Ogni foto, quindi, creata ad arte, con animali impagliati e uomini istruiti ad hoc. “Domesticated” può smettere di piacere per questo? Ci si può far vincere dalla sensazione di essere stati presi in giro, credendolo un lavoro di reportage e riscoprendolo più simile ad un set di moda? Non direi. Di fatto Stein utilizza un espediente per parlare di un tema contemporaneo, tipico quantomeno di alcune comunità americane, dove gli insediamenti urbani confinano con aree ancora selvagge. La fotografa ha ricreato scene e situazioni raccontate nei giornali locali di Matamoras, una cittadina del nord-est della Pennsylvania, confinante con una foresta. Si è interessata ed ha indagato questa stretta e obbligata relazione tra selvaggio e umano, o come lei stessa afferma: “…i principali problemi che si instaurano, fisicamente e psicologicamente, nel momento in cui l’uomo incontra il mondo naturale”. Il tema è indubbiamente attuale, la soluzione brillante.

Le immagini sono d’impatto e allo stesso tempo quasi fiabesche: i colori sono tenui, poco contrastati, a lasciare spazio al racconto, a lasciare spazio a quello che ci è dato vedere e al resto, che possiamo solo immaginare.

Alessandra Tecla Gerevini

Fotografa, e pubblica foto sul suo blog e su Instagram - scova, intervista pubblica fotografi italiani - legge molto, dorme troppo e viaggia spesso.