Il centrodestra ha vinto in quasi tutte le grandi città al voto per il ballottaggio

Si votava in 40 comuni italiani tra cui 7 capoluoghi, e per il primo turno in 167 comuni sardi e siciliani: il centrosinistra ha vinto solo a Vicenza

Da sinistra: Nicoletta Fabio, eletta a Siena, Michele Conti, rieletto a Pisa, e Francesco Persiani, eletto a Massa (Facebook/Nicoletta Fabio Sindaco di Siena2023 - Michele Conti - Francesco Persiani - Sindaco di Massa)
Da sinistra: Nicoletta Fabio, eletta a Siena, Michele Conti, rieletto a Pisa, e Francesco Persiani, eletto a Massa (Facebook/Nicoletta Fabio Sindaco di Siena2023 - Michele Conti - Francesco Persiani - Sindaco di Massa)

I candidati del centrodestra hanno vinto in quasi tutte le grandi città al voto per il ballottaggio delle elezioni amministrative, mentre il centrosinistra ha vinto soltanto a Vicenza. I seggi per le amministrative si sono chiusi alle 15 di oggi: si è votato domenica e lunedì per il secondo turno in 40 comuni in totale, tra cui sette capoluoghi di cui uno di regione, e lo scrutinio è già quasi ultimato. L’affluenza è stata del 49,6 per cento. Si è votato anche per il primo turno in 167 comuni in Sardegna e in Sicilia, dove però lo scrutinio sta procedendo più lentamente.

Il risultato più atteso era quello di Ancona, non solo perché è l’unico capoluogo di regione ma anche perché per decenni è stata governata dal centrosinistra: ha vinto il candidato di centrodestra, Daniele Silvetti, avvocato ed ex vice-coordinatore regionale di Forza Italia. Ha ottenuto il 51,7 per cento, contro la candidata del centrosinistra Ida Simonella, assessora al Bilancio nella giunta uscente, che ha preso il 48,3 per cento.

A Siena il ballottaggio è stato vinto dalla candidata di centrodestra, Nicoletta Fabio, con il 52,2 per cento. Fabio ha vinto contro Anna Ferretti, che ha preso il 47,8 per cento. Fabio ha 62 anni, è un’insegnante e non ha precedenti esperienze politiche. Dice di essere «conservatrice», «costituzionalmente civica» ma «con valori di centrodestra». Si presenta come “sindaco”, al maschile.

A Massa, in Toscana, ha vinto Francesco Persiani, candidato del centrodestra, con il 54,4 per cento. Ha battuto Romolo Enzo Ricci, che ha preso il 45,6 per cento.

Anche a Pisa ha vinto il centrodestra, è stato rieletto il sindaco Michele Conti dopo che al primo turno non era risultato eletto per soli 15 voti, tra varie polemiche. Mancano cinque sezioni da scrutinare in questo secondo turno e Conti è al 52,2 per cento, mentre il candidato di centrosinistra, Paolo Martinelli, è al 47,8 per cento.

A Brindisi, in Puglia, Pino Marchionna del centrodestra è stato eletto con il 54 per cento dei voti. Marchionna, che era stato già sindaco all’inizio degli anni Novanta e poi vicesindaco in tempi più recenti, ha vinto contro Roberto Fusco, candidato sindaco del M5S sostenuto anche dal centrosinistra che si è fermato al 46 per cento.

Il centrosinistra ha vinto soltanto a Vicenza con Giacomo Possamai, ma comunque di poco: Possamai ha preso il 50,5 per cento, mentre il candidato del centrodestra, Francesco Rucco, il 49,5 per cento. In termini assoluti, la differenza è stata di 500 voti esatti.

A Terni ha vinto il candidato civico Stefano Bandecchi con il 54,6 per cento. Il suo avversario era il candidato centrodestra di Orlando Masselli, che ha preso il 45,4 per cento. Bandecchi comunque fa riferimento anche lui alla stessa area politica: è coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, il partito di centrodestra fondato nel 2017 da Angelino Alfano, e ha acquisito una certa fama nell’ultimo periodo: è fondatore e presidente dell’Università Niccolò Cusano, amministratore di una decina di società attive in diverse settori e proprietario attraverso Unicusano della squadra di calcio della Ternana.

Tra i capoluoghi in cui era stato eletto il sindaco al primo turno c’erano Brescia e Teramo, dove avevano vinto i candidati di centrosinistra, e Latina, Imperia, Sondrio e Treviso, dove avevano vinto i candidati della destra.

Si votava anche per il primo turno in 167 comuni in Sardegna e in Sicilia. I comuni siciliani erano 128, di cui quattro importanti capoluoghi di provincia: Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani. In Sardegna si votava in 39 comuni, ma nessuno è un capoluogo di provincia e solo due hanno più di 15 mila abitanti: Assemini e Iglesias. In entrambi i comuni lo spoglio è molto indietro. L’affluenza in Sardegna è stata del 63,07 per cento, in Sicilia del 56,3 per cento.

Nemmeno lo spoglio siciliano si è concluso, ma ci sono diversi risultati definitivi: a Catania ha vinto nettamente il candidato del centrodestra Enrico Trantino; a Ragusa si è confermato il sindaco uscente Giuseppe Cassì, sostenuto da liste civiche; a Siracusa si andrà al ballottaggio tra Ferdinando Messina, candidato del centrodestra, e Francesco Italia, sindaco uscente sostenuto da liste civiche;  a Trapani non è sicuro che ci sarà un vincitore al primo turno, ma il sindaco uscente Giacomo Tranchida, di centrosinistra, ha un buon vantaggio.