La Commissione europea ha proposto di fissare un tetto al prezzo del gas a 275 euro per megawattora

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (Omer Messinger/Getty Images)
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (Omer Messinger/Getty Images)

La Commissione europea ha proposto l’introduzione di un tetto al prezzo del gas a 275 euro al megawattora. I paesi europei discutono da mesi della possibilità di fissare un cosiddetto price cap ma non riescono a mettersi d’accordo: i paesi che sembrano essere più contrari sono Germania, Austria e Paesi Bassi, che non vogliono mettere a rischio le forniture di gas e che sono disposti anche a pagare prezzi altissimi; dall’altro lato ci sono circa una quindicina di paesi, con in testa Italia, Francia e Spagna, che spingono molto su questa misura per abbassare il costo dell’energia.

Il tetto proposto dalla Commissione scatterà se i prezzi sul mercato olandese del gas, il cosiddetto TTF (Title Transfer Facility) che è il riferimento per l’intera Unione europea, supereranno i 275 euro per almeno due settimane e se il prezzo del TTF (solitamente molto più volatile degli altri mercati) sarà maggiore di 58 euro rispetto alla media di altri mercati internazionali per almeno 10 giorni. Il meccanismo dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.

In queste settimane, però, il prezzo del gas è molto più basso del livello proposto dalla Commissione (oggi è intorno ai 120 euro), quindi difficilmente incontrerà il favore dei paesi che da mesi lo stanno proponendo. La commissaria europea all’Energia Kadri Simson ha spiegato che un livello così elevato serve a «rispettare la sicurezza dell’approvvigionamento» e a fare in modo che gli esportatori di gas non dirottino le loro forniture dove guadagnano di più.

La proposta della Commissione dovrà essere discussa a livello tecnico giovedì dai ministri dell’Energia dei paesi membri. Tuttavia, è improbabile che si riesca a trovare un accordo sui dettagli del price cap già questa settimana, soprattutto perché serve l’unanimità. Probabilmente occorrerà ancora tempo per negoziare, quindi è plausibile che la discussione andrà avanti nel Consiglio europeo di metà dicembre, quando si incontreranno i capi di stato e di governo dei paesi europei.