È morto lo scienziato James Lovelock

Nel giorno del suo 103mo compleanno: fu l'inventore della controversa “ipotesi Gaia”, secondo cui la Terra è un grande organismo vivente

James Lovelock durante un evento a Londra nel 2017 (Jeff Spicer/ Getty Images,)
James Lovelock durante un evento a Londra nel 2017 (Jeff Spicer/ Getty Images,)

È morto a 103 anni lo scienziato britannico James Lovelock, conosciuto perlopiù per la cosiddetta “ipotesi Gaia”, secondo cui il pianeta Terra sarebbe una sorta di grande organismo che si autogoverna grazie alle relazioni che si instaurano tra tutti gli organismi che ci vivono e ciò che li circonda, compresa la materia inorganica. Lovelock era nato il 26 luglio del 1919 ed è morto martedì, nel giorno del suo 103mo compleanno, per complicazioni legate a una caduta avvenuta circa sei mesi fa.

Laureato in chimica, Lovelock conseguì un dottorato di ricerca in medicina e uno in biofisica. Fu uno scienziato piuttosto prolifico e nella sua carriera ottenne numerosi premi e riconoscimenti: tra le altre cose, collaborò con la NASA per la realizzazione di strumenti scientifici per la misurazione dell’atmosfera di altri pianeti e inventò un apparecchio che permise di identificare i clorofluorocarburi (CFC), ritenuti i principali responsabili della riduzione dello strato di ozono nella stratosfera.

Cominciò a formulare l’ipotesi Gaia negli anni Sessanta e, grazie alla collaborazione con la microbiologa statunitense Lynn Margulis, la descrisse nel libro Gaia. Nuove idee sull’ecologia, pubblicato nel 1979. All’inizio l’idea che il pianeta fosse una sorta di organismo vivente in cui animali, piante, rocce e microorganismi interagivano tra loro e con l’ambiente circostante per mantenere una stabilità fu accolta come ingenua dalla comunità scientifica e criticata per l’insufficienza di prove scientifiche. Oggi la teoria continua a ricevere varie critiche, ma è considerata da molti una risorsa importante per comprendere meglio il pianeta, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici.

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