L’uomo che inventò la macchina per il caffè espresso

Si chiamava Angelo Moriondo, era di Torino e Google lo ricorda nel doodle di oggi

Angelo Moriondo (Wikimedia Commons)
Angelo Moriondo (Wikimedia Commons)
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Angelo Moriondo, la prima persona a brevettare una macchina per fare il caffè espresso, nacque il 6 giugno 1851, 171 anni fa, e per questo è ricordato nel doodle di Google di oggi. Benché nel tempo la sua invenzione sia diventata importantissima per l’economia del caffè e per molte delle persone che lo consumano ogni giorno, in particolare in Italia, il nome di Moriondo non è molto noto perché non sfruttò il suo progetto per avviare una produzione industriale di macchine per l’espresso, come invece fecero altri dopo di lui. Solo negli anni Novanta la sua invenzione fu riscoperta da un collezionista di macchine per il caffè australiano, Ian Bersten, che ne raccontò la storia nel libro Coffee floats, tea sinks.

Moriondo era torinese e veniva da una famiglia di imprenditori: il padre, insieme a un fratello e a un cugino, aveva fondato una fabbrica di cioccolato, la Moriondo & Gariglio. Lui invece faceva l’albergatore e il ristoratore: fu il proprietario del Grand-Hotel Ligure di piazza Carlo Felice e dell’American Bar nella Galleria Nazionale di via Roma, entrambi nel centro di Torino.

Per quanto riguarda l’invenzione per cui oggi è ricordato, Moriondo registrò un brevetto per «nuovi apparecchi a vapore per la confezione economica ed istantanea del caffè in bevanda» nel 1884. In quel periodo il consumo del caffè era già molto diffuso in Europa ma nei locali in cui era servito – chiamati a loro volta caffè – bisognava aspettare un po’ di tempo per poterlo bere, quello necessario all’infusione. Per questo in tutto il continente venivano progettate delle macchine che permettessero di accelerare il tempo di preparazione. Quella di Moriondo, che fu la prima a essere brevettata, era costituita da una caldaia verticale e da un sistema di tubi che permetteva di fare il caffè usando sia il vapore che l’acqua. Fu realizzata e presentata al pubblico in occasione dell’Esposizione generale italiana del 1884.

L’invenzione di Angelo Moriondo descritta sulla Gazzetta Piemontese del 24 luglio 1884 (Wikimedia Commons)

Non è stato conservato il prototipo che Moriondo espose in quell’occasione né altri modelli dell’epoca, ma nel 2018, seguendo le istruzioni del brevetto, ne è stata riprodotta una che fa parte della collezione del Mumac, il museo delle macchine per il caffè espresso del Gruppo Cimbali di Binasco, in provincia di Milano.

Moriondo sfruttò la sua invenzione per accrescere la popolarità degli alberghi che gestiva, ma non pensò mai di avviare una produzione industriale. Il primo a farlo fu il milanese Desiderio Pavoni, che a partire dal 1903 cominciò a produrre una macchina per il caffè espresso basata su un brevetto successivo registrato da un suo concittadino, Luigi Bezzera. La prima macchina di Pavoni e Bezzera fu chiamata Ideale e presentata in una fiera di Milano nel 1906: per decenni è stata considerata la prima macchina per il caffè espresso.

Angelo Moriondo morì a Marentino, vicino a Torino, nel 1914.