È in corso un incontro ufficiale tra una delegazione statunitense e i talebani, il primo dalla riconquista dell’Afghanistan

In fila all'esterno di un ufficio governativo da poco riaperto a Kabul, per chiedere il passaporto, il 6 ottobre 2021 (AP Photo/Felipe Dana, La Presse)
In fila all'esterno di un ufficio governativo da poco riaperto a Kabul, per chiedere il passaporto, il 6 ottobre 2021 (AP Photo/Felipe Dana, La Presse)

A Doha, in Qatar, è cominciato il primo incontro ufficiale tra i talebani e una delegazione statunitense da quando il gruppo islamista radicale ha riconquistato l’Afghanistan. Il portavoce dei talebani Suhail Shaheen ha detto ad Associated Press che durante l’incontro, che durerà fino a domenica, si parlerà di «relazioni bilaterali» e della messa in pratica dell’accordo di Doha, l’accordo di pace firmato nel febbraio del 2020 che ha portato al ritiro delle truppe statunitensi dall’Afghanistan.

Un altro rappresentante talebano, che ha parlato in condizioni di anonimato, ha detto che si parlerà di terrorismo. Nell’ultimo mese lo Stato Islamico – da sempre avversario dei talebani – ha aumentato la frequenza dei suoi attacchi: venerdì almeno 46 persone sono morte in un attentato in una moschea sciita di Kunduz, l’attacco più grave dal ritiro degli Stati Uniti. Con l’accordo di Doha i talebani si erano impegnati a rompere i propri legami con gruppi terroristi e a non difendere più quelli che avrebbero potuto attaccare gli Stati Uniti e i paesi alleati.

Gli Stati Uniti – ha detto sempre ad Associated Press una fonte tra i funzionari americani – vorrebbero ottenere il rispetto delle promesse dei talebani sulle evacuazioni di cittadini statunitensi (ce ne sono ancora decine in Afghanistan) e stranieri, oltre che delle migliaia di persone afghane che lavoravano per l’esercito statunitense o per quelli di paesi alleati, e delle loro famiglie. Hanno anche intenzione di fare pressioni sui talebani a proposito del rispetto dei diritti delle donne e sull’accesso delle organizzazioni umanitarie internazionali nelle zone più in difficoltà del paese.

L’incontro in ogni caso non significa che gli Stati Uniti riconoscano i talebani come governanti legittimi dell’Afghanistan.