Ci sono quattro privati cittadini in orbita

Il lancio della missione Inspiration4 è avvenuto nella notte da Cape Canaveral ed è il primo di questo tipo per SpaceX

La partenza del razzo Falcon 9 (Joe Raedle/Getty Images)
La partenza del razzo Falcon 9 (Joe Raedle/Getty Images)

Per la prima volta l’azienda spaziale SpaceX di Elon Musk ha portato in orbita nello Spazio un equipaggio di quattro soli privati cittadini, nell’ambito della missione Inspiration4. Il lancio è avvenuto regolarmente alle 20:02 (le 2:02 di notte in Italia) dal Kennedy Space Center della NASA, in Florida, e ha segnato l’esordio di SpaceX nei lanci spaziali con persone a bordo non per conto di governi e istituzioni pubbliche, come avviene di solito per le astronaute e gli astronauti. L’equipaggio di Inspiration4 rimarrà in orbita intorno alla Terra per circa tre giorni, a bordo della capsula Crew Dragon Resilience.

La partenza di Inspiration4 è avvenuta senza imprevisti, con un lancio in notturna seguito online da centinaia di migliaia di persone, complice l’interessamento di Netflix, che aveva dedicato una serie di documentari all’iniziativa e che ha trasmesso il lancio in diretta tramite il proprio canale YouTube. La capsula Resilience è stata spinta verso l’orbita da un Falcon 9, il modello di razzo riutilizzabile che SpaceX impiega da anni per trasportare satelliti e da qualche tempo astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

A circa tre minuti dall’accensione dei motori, il primo stadio del Falcon 9 si è separato dal resto del razzo e ha poi compiuto un rientro controllato, con un atterraggio automatico su una piattaforma galleggiante nell’oceano Atlantico.

Una decina di minuti più tardi, il secondo stadio si è separato da Resilience, dopo averle dato la spinta per raggiungere nelle ore seguenti il giusto livello orbitale. La capsula spaziale manterrà al massimo una distanza di 585 chilometri dalla Terra, e compirà un giro completo intorno al nostro pianeta ogni 90 minuti circa.

All’interno di Resilience l’equipaggio non è mai dovuto intervenire direttamente sui comandi, perché l’intera procedura era automatizzata. Dopo le prime fasi turbolente del lancio, i quattro partecipanti hanno salutato amici e parenti tramite una telecamera montata a bordo della capsula, mostrando di non avere patito più di tanto la partenza.

L’equipaggio di Inspiration4 in viaggio verso l’orbita della missione (SpaceX)

Inspiration4 è stata finanziata in buona parte dal miliardario statunitense Jared Isaacman, che ha 38 anni ed è CEO di Shift4 Payments, una società che gestisce pagamenti elettronici. La missione era nata con l’idea di raccogliere fondi per il St. Jude Children’s Research Hospital, un ospedale pediatrico di Memphis nel Tennessee. Isaacman aveva annunciato nei mesi scorsi di avere donato 100 milioni di dollari e di volere raccogliere altri 200 milioni tramite una raccolta fondi.

Tra i donatori era stata poi sorteggiata una persona che avrebbe dovuto partecipare alla missione. Il donatore inizialmente selezionato aveva però rinunciato, cedendo il proprio biglietto a un amico, Christopher Sembroski, che aveva partecipato alla raccolta fondi con una propria donazione.

Oltre a Sembroski e Isaacman, fanno parte dell’equipaggio l’imprenditrice Sian Proctor e Hayley Arceneaux, un’impiegata del St. Jude che da giovane aveva sofferto di un tumore alle ossa e che ora lavora come operatrice sanitaria. Arceneaux, che ha 29 anni, a causa della malattia subì da giovane l’asportazione di alcune ossa della gamba sinistra, sostituite con del titanio. Da poche ore è quindi la prima persona con protesi di questo tipo ad avere raggiunto lo Spazio.

L’equipaggio di Inspiration4 e, sullo sfondo, il Falcon 9 con la capsula Crew Dragon Resilience montata sulla cima (SpaceX)

I partecipanti alla missione sono tutti statunitensi e a ognuno di loro è stata assegnata una caratteristica: leadership per Isaacman, generosità per Sembroski, prosperità per Proctor e speranza per Arceneaux.

L’equipaggio aveva seguito nei mesi precedenti alcuni corsi organizzati da SpaceX dedicati ai rudimenti base della meccanica orbitale, a esercitazioni in assenza di peso e a test per affrontare emergenze di vario tipo a bordo.

Resilience non è al primo volo in orbita: era già stata impiegata tra aprile e maggio scorsi per trasportare quattro astronauti verso la ISS. La capsula è stata adattata per rendere meno spartana la permanenza in orbita. L’adattatore che si trova sulla punta, normalmente impiegato per fare attraccare la capsula alla ISS, è stato sostituito con una cupola di vetro, per avere una visione panoramica dell’ambiente spaziale e della Terra. La cupola ricorda in piccolo quella montata sulla ISS, dalla quale gli astronauti compiono osservazioni e scattano fotografie del nostro pianeta.

La cupola ha raggiunto lo Spazio protetta da una copertura, aperta al termine delle verifiche sulle condizioni della capsula dopo il lancio. A fine missione potrebbe essere smontata per inserire nuovamente l’adattatore, ma sembra che SpaceX intenda riutilizzare Resilience per eventuali altre missioni spaziali private, che non prevederanno di raggiungere la ISS.

Oltre a essere stata una buona occasione per farsi pubblicità, anche grazie al documentario di Netflix, Inspiration4 segna l’avvio delle attività di SpaceX nel settore del cosiddetto “turismo spaziale”. L’azienda mantiene comunque obiettivi più ambiziosi e legati al trasporto di centinaia di persone per volta, con la sua grande astronave Starship in fase di costruzione in Texas. Nel frattempo, missioni come quella di Inspiration4 potrebbero contribuire a mantenere alta l’attenzione sui viaggi spaziali con privati, mostrando la superiorità tecnica raggiunta da SpaceX rispetto alle aziende concorrenti nel settore.

La capsula Crew Dragon Resilience sulla rampa di lancio (SpaceX)

Quest’anno sia Blue Origin sia Virgin Galactic avevano condotto i primi voli verso lo Spazio con equipaggio, con a bordo i loro rispettivi fondatori, i miliardari Jeff Bezos e Richard Branson. Le due aziende avevano raggiunto solo per qualche minuto l’ambiente spaziale prima di ricadere verso la Terra senza inserirsi stabilmente in un’orbita, come invece ha da poco fatto SpaceX.

I voli spaziali sono considerati un settore in piena crescita, che potrebbe rivelarsi particolarmente remunerativo.

Oltre a trasportare gli astronauti per conto della NASA e di altre agenzie spaziali sulla ISS, SpaceX sta portando avanti in parallelo numerose altre attività: con i suoi Falcon 9 riutilizzabili trasporta in orbita satelliti, compresi i propri, per creare una costellazione (Starlink) che fornisca connessioni a Internet senza fili, mentre a Boca Chica in Texas sta lavorando per realizzare il primo prototipo di Starship che dovrà raggiungere lo Spazio, spinta da un razzo alto 70 metri che Musk confida diventi riutilizzabile. Il sistema sarà impiegato un giorno per raggiungere Marte, ma nei prossimi anni sarà sperimentato per alcune missioni lunari per conto della NASA.

Prove di assemblaggio di Starship sul lanciatore Super Heavy (SpaceX / Elon Musk)

Inspiration4 è inoltre la prima missione con equipaggio a condurre un volo orbitale senza raggiungere la ISS dal 2009, quando lo Space Shuttle Atlantis raggiunse l’orbita per alcune attività di manutenzione sul telescopio spaziale Hubble. L’equipaggio rimarrà in orbita per circa tre giorni, poi la capsula Resilience avvierà le manovre per attraversare l’atmosfera e tuffarsi nelle acque dell’oceano Atlantico, mettendo fine alla prima missione con soli civili a bordo nella storia di SpaceX.