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  • Martedì 31 agosto 2021

Il nuovo acquisto del Milan che fino a qualche anno fa faceva il fattorino

E ha esordito fra i professionisti soltanto nel 2018: si chiama Junior Messias e arriva dal Crotone

(ANSA / CARMELO IMBESI)
(ANSA / CARMELO IMBESI)

Fino a qualche giorno fa i giornalisti esperti di calciomercato davano per certo che nelle ultime ore del mercato estivo il Milan avrebbe cercato di sostituire il centrocampista offensivo Hakan Çalhanoğlu, passato all’Inter a luglio e risultato decisivo, nella scorsa stagione, per consentire al Milan di arrivare secondo e tornare a disputare la Champions League. Circolavano nomi importanti, alcuni importantissimi, ma alla fine è arrivato Junior Messias, un attaccante brasiliano che ha trent’anni ed è appena retrocesso in Serie B col Crotone, con cui ha segnato 9 gol la scorsa stagione in A.

La notizia dell’acquisto di Messias però non ha fatto scalpore per la squadra di provenienza, bensì per la sua storia personale. Messias ha infatti esordito fra i professionisti soltanto nel 2018, e fino a qualche anno prima lavorava come fattorino o muratore: una carriera che lo rende un caso rarissimo per la Serie A e i vertici del calcio europeo.

(Fabrizio Corradetti / LaPresse)

Junior Walter Messias è nato nel 1991 a Belo Horizonte, in Brasile. Dopo avere giocato nelle primaverili del Cruzeiro, una delle principali squadre brasiliane, a vent’anni era finito nella Serie C brasiliana, all’Ideal: un inizio di carriera al ribasso ma piuttosto ordinario, per le decine di migliaia di ragazzi brasiliani che provano entrare nel mondo del calcio professionistico. Nel 2011 decise quindi di lasciare perdere il calcio e di raggiungere il fratello in Italia per trovare lavoro. Lo ha raccontato lui stesso in un testo scritto in prima persona e rielaborato e pubblicato dal sito Cronache di Spogliatoio:

Fu mio fratello a convincermi a partire. Torino, quartiere ‘Barriera di Milano’. Mille culture, abbastanza opportunità. Lavoravo nel cantiere di un italo-argentino, pulivo i mattoni che i suoi carpentieri staccavano dagli edifici demoliti. Io li rimettevo a nuovo, uno a uno. Mi dava 20 centesimi per ogni mattone tirato a lucido. Ho messo da parte i primi soldi e sono riuscito a restare qui. Non era tanto, ma era abbastanza.

Dopo qualche tempo Messias fu assunto come fattorino da Oscar Arturo Vargas, un imprenditore peruviano emigrato in Italia che possiede una ditta di trasporti. Vargas faceva anche il dirigente alla Sport Warique, una squadra amatoriale di peruviani come ce ne sono a decine nelle periferie delle grandi città italiane. Vargas scoprì che Messias giocava a calcio e lo invitò a unirsi alla Sport Warique. «Era un fenomeno, ce lo invidiavano tutte le squadre e segnava in tutti i modi», ha raccontato anni dopo a Tuttosport.

Nel 2015 proprio durante una partita dello Sport Warique fu notato dallo staff della squadra avversaria, una rappresentativa di calciatori rifugiati. Fra di loro c’era anche Ezio Rossi, vecchia bandiera del Torino, che aveva anche allenato in Serie B anni prima. Dopo la partita, ha raccontato Rossi, «invasi il campo e gli dissi che uno come lui non poteva stare lì». Messias racconta che prima Rossi gli offrì di giocare «al Fossano, da un suo amico, ma mi proponevano 700 euro al mese e io non sarei mai riuscito a farmeli bastare. Con un figlio e una moglie in Brasile, come fai? Ne guadagnavo 1.200 lavorando».

Rossi allora se lo portò al Casale, la squadra di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, che lo aveva appena assunto. Il Casale offrì a Messias un contratto da 1.500 euro al mese che lo convinse a dedicarsi completamente al calcio. Nel Casale, che giocava nel campionato dilettantistico di Eccellenza, Messias giocò 32 partite segnando 21 gol e contribuendo alla promozione in Serie D della squadra.

L’anno successivo Messias passò al Chieri, in Serie D, dove fece 15 gol in 34 partite. Fu notato dalla Pro Vercelli, che a quei tempi giocava in Serie B: ma il trasferimento saltò perché venne fuori che le squadre di B non possono acquistare giocatori dilettanti extracomunitari. Messias allora si trasferì al Gozzano, l’ennesima squadra piemontese, con cui in due anni arrivò fino in Serie C, dove fu notato dal Crotone. Dopo averlo acquistato per 400mila euro, il Crotone lo fece giocare titolare sia nel campionato di Serie B del 2019-2020 sia nel successivo campionato di Serie A.

Il suo allenatore nell’anno della promozione dalla B alla A, Giovanni Stroppa, ha detto di lui: «Quando vale Messias? Tanto. Tanto. Non ha difetti. Fisicamente: perfetto. Arriva per primo all’allenamento. Si cura. Ha cultura. Ha una capacità di stare in campo come pochi. Salta l’uomo sempre, nel breve e a campo aperto. È generoso, rincorre, ha resistenza. E vede la porta. Per me non ha limiti». Racconta Messias:

Sapete quando ho capito di essere diventato un calciatore vero? Quando sono entrato nella sala riunioni per la seduta video prima dell’allenamento in vista della partita [del Crotone] contro il Milan. Iniziamo a studiarli e la mia mente comincia a realizzare. Vuoi per i successi, vuoi per i brasiliani, è la squadra che ho ammirato fin da piccolo. Cafu, Kaká, Serginho, Ronaldo, Ronaldinho. Hanno fatto la storia. Amavo Gattuso e Inzaghi, ma non ho avuto il coraggio di andare da loro quando li ho affrontati. Sono abituato a contenere le emozioni.

Messias è stato acquistato con la formula del prestito con diritto di riscatto per giocare da riserva, probabilmente come ala destra al posto del titolare Alexis Saelemaekers. Se al suo secondo anno di Serie A non dovesse rispettare le aspettative, con tutta probabilità tornerà al Crotone.