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  • Mercoledì 13 gennaio 2021

In Estonia c’è una crisi di governo

Il primo ministro estone, Juri Ratas, ha annunciato le sue dimissioni a causa di un'inchiesta per corruzione contro il suo partito

Juri Ratas (EPA/OLIVIER HOSLET/ POOL)
Juri Ratas (EPA/OLIVIER HOSLET/ POOL)

Il primo ministro dell’Estonia, Juri Ratas, ha annunciato le sue dimissioni a causa di un’inchiesta per corruzione in corso contro il suo partito, il Partito di centro, che dal 2019 governa in una bizzarra coalizione con Unione della patria, partito conservatore, ed EKRE, nazionalista ed euroscettico. La decisione di Ratas è stata presa dopo che il procuratore generale estone, Taavi Pern, aveva detto che il Partito di centro e il suo segretario generale, Mihhail Korb, erano accusati di avere impiegato 39 milioni di euro di denaro pubblico destinato alle imprese colpite dall’epidemia da coronavirus per un progetto immobiliare a Tallinn, la capitale del paese.

Ratas, ha detto la sua portavoce Liisi Poll, presenterà ufficialmente le sue dimissioni mercoledì alla presidente Kersti Kaljulaid, che poi avrà il compito di affidare l’incarico di formare un nuovo governo a qualcuno che proverà a garantirsi una maggioranza parlamentare.

Tra gli indagati nell’inchiesta della procura ci sono anche Kersti Kracht, ex consigliera di Martin Helme, ministro delle Finanze, e Hillar Teder, uno dei principali finanziatori del Partito di centro, mentre quattro persone sono già state arrestate. La procura sospetta che Korb, segretario generale del Partito di centro, avesse chiesto a Teder di sostenere il suo partito con un milione di euro in vista delle elezioni locali previste per l’autunno 2021 in cambio di un prestito di 39 milioni di euro per lo sviluppo di un importante progetto immobiliare di Teder a Tallinn: il progetto era rimasto senza fondi a causa della crisi per il coronavirus. Il prestito era stato concesso dall’agenzia statale di credito KredEx, ed era stato poi approvato dal governo.

Le dimissioni di Ratas significheranno probabilmente la fine dell’attuale coalizione di governo, nata dopo le elezioni del 2019 vinte dal Partito riformatore, liberale e di centrodestra. I riformatori non erano però riusciti a trovare una maggioranza, mentre i centristi avevano messo insieme una strana alleanza con EKRE – che aveva raddoppiato i suoi voti – e Unione della patria, di destra. Le prossime elezioni politiche nel paese sono previste per marzo 2023.