Le nuove restrizioni decise dal governo

Da oggi chiudono parchi e giardini pubblici, e si può correre soltanto nelle vicinanze della propria casa

(ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)
(ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)

Venerdì 20 marzo il ministero della Salute ha emesso un’ordinanza che contiene nuove restrizioni agli spostamenti, dopo quelle introdotte nelle settimane scorse per rallentare la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2). La decisione del governo era stata auspicata da diversi amministratori locali, che nel corso degli ultimi giorni avevano iniziato a prendere provvedimenti in tal senso in autonomia. L’ordinanza sarà in vigore fino al 25 marzo, giorno in cui scadono tutte le altre misure che restringono gli spostamenti (e che con ogni probabilità verranno rinnovate).

L’ordinanza riguarda innanzitutto le modalità per uscire dalle proprie abitazioni. A proposito della possibilità di correre all’aperto, il governo ha deciso che si potrà fare soltanto da soli, evitando assembramenti di persone e rimanendo nelle vicinanze di casa. Saranno però chiusi «parchi, ville, aree gioco e giardini pubblici», cioè i posti dove vanno a correre le persone che vivono in città.

L’ordinanza amplia inoltre alcune precedenti misure del governo. Viene vietato, per esempio, «ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza», «nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni». E sono esplicitamente vietate le «attività ludiche o ricreative all’aperto».

È stata inoltre decisa la chiusura dei locali che vendono generi alimentari all’interno delle stazioni ferroviarie e nelle aree di servizio e rifornimento carburante, che erano stati esclusi dalle chiusure imposte con il decreto dell’11 marzo. Resteranno invece aperti gli autogrill situati lungo le autostrade, che potranno vendere però solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali. Restano aperti anche i bar che si trovano negli ospedali e negli aeroporti.

– Leggi anche: A chi stiamo facendo il tampone

Il governo non ha preso invece alcun provvedimento sulla chiusura anticipata dei supermercati. Era stata richiesta da diverse aziende e sindacati per limitare il rischio di contagio per i dipendenti dei negozi, ma secondo alcuni potrebbe avere l’effetto di creare maggior code e quindi maggior rischi di contagio per i clienti. Già nel pomeriggio si era capito che il governo aveva accantonato una decisione a riguardo.

Diverse catene di supermercati, come per esempio Esselunga, stanno comunque decidendo autonomamente di ridurre l’orario sia nei giorni festivi sia in quelli feriali.

– Leggi anche: I medici di famiglia sono in grande difficoltà

Alcune regioni hanno comunque deciso di comportarsi diversamente. Già mercoledì la regione Lazio aveva emesso un’ordinanza che anticipava la chiusura di tutte le attività commerciali, come negozi di alimentari e supermercati, escludendo solo le farmacie e le parafarmacie.

Oggi il presidente del Veneto Luca Zaia ha annunciato di aver firmato un’ordinanza che impone la chiusura di tutti i supermercati nei giorni festivi. Nell’ordinanza di Zaia c’è anche la chiusura di tutti i parchi e i giardini pubblici della regione fino al 3 aprile, e l’obbligo per chi esce di casa di rimanere entro 200 metri dalla propria abitazione.

– Leggi anche: A che punto siamo con i farmaci contro il coronavirus