Il blocco di Wikipedia in Turchia è una violazione della libertà di espressione

Lo ha stabilito la Corte Costituzionale turca, e ora ci si aspetta che torni accessibile

Il logo diffuso da Wikipedia in occasione dei due anni dal blocco dell'enciclopedia in Turchia (Wikipedia)
Il logo diffuso da Wikipedia in occasione dei due anni dal blocco dell'enciclopedia in Turchia (Wikipedia)

La Corte Costituzione turca ha stabilito giovedì che la decisione del governo di bloccare l’accesso a Wikipedia in tutto il paese costituisce una violazione della libertà di espressione. La Corte era stata tirata in ballo dalla stessa Wikipedia, dopo che l’autorità nazionale turca che si occupa di telecomunicazioni (BKT) aveva bloccato l’accesso al sito dell’enciclopedia online nell’aprile 2017. Il blocco era stato una ritorsione del governo turco al rifiuto di Wikipedia di rimuovere i contenuti che accusavano la Turchia di avere cooperato con organizzazioni terroristiche: il governo aveva giustificato la misura sostenendo che fosse necessaria per garantire la sicurezza nazionale.

Il quotidiano turco Hurriyet ha scritto che, a seguito della decisione della Corte Costituzionale, ci si aspetta che Wikipedia torni a essere accessibile in tutta la Turchia.

In passato il governo turco aveva spesso oscurato siti e social network, soprattutto in occasione di proteste di massa contro il governo di Erdoğan. Il blocco unilaterale di siti vicini all’opposizione e di social network, usati perlopiù per organizzare le proteste, è uno dei molti motivi per cui il governo turco è accusato sempre più spesso di autoritarismo. In passato Wikipedia era già stata bloccata in diversi paesi in cui la libertà di espressione non è pienamente garantita, come Russia e Cina.