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  • Mercoledì 4 settembre 2019

La curva dell’Inter ha difeso i cori razzisti contro Romelu Lukaku

Dopo i molti precedenti, in una lettera sostengono che fare il verso della scimmia a un calciatore nero non c'entri col razzismo

(Jonathan Moscrop/CSM via ZUMA Wire)
(Jonathan Moscrop/CSM via ZUMA Wire)

La tifoseria organizzata dell’Inter, chiamata anche Curva Nord dal nome della tribuna che occupa allo stadio di San Siro a Milano, ha diffuso un comunicato in cui difende i cori razzisti rivolti all’attaccante dell’Inter Romelu Lukaku dagli ultras del Cagliari durante l’ultima giornata di Serie A. Nelle ore successive alla partita Lukaku aveva condannato i cori con un post su Instagram. Moltissime persone del mondo del calcio avevano preso le distanze dalla tifoseria organizzata del Cagliari, così come la stessa società sarda (seppure con toni molto blandi). Al momento la tifoseria organizzata dell’Inter è l’unica ad aver preso pubblicamente le difese di quella del Cagliari.

Nella lettera, scritta in un italiano piuttosto sconnesso, gli ultras dell’Inter sostengono che i cori che mimano il verso della scimmia nei confronti di un calciatore nero siano «una forma di rispetto per il fatto che temono i gol che potresti fargli», e che il «vero razzismo» sia un’altra cosa. Nella lettera i tifosi spiegano anche che «tra noi ci son frequentatori di diverse razze», usando un termine sbagliato e fuorviante per definire le diverse etnie delle persone.

La tifoseria organizzata dell’Inter è nota per i suoi legami con l’estrema destra xenofoba e antisemita. Un coro che fino a qualche anno fa era cantato regolarmente utilizzava la parola “ebrei” come insulto per offendere i tifosi del Milan. Più di recente, nella scorsa stagione gli ultras dell’Inter avevano fischiato diversi giocatori africani fra cui il difensore Kalidou Koulibaly del Napoli e il centrocampista del Milan Franck Kessié. Nel primo caso la curva era stata chiusa per due giornate dal Giudice sportivo. Pochi giorni fa, durante la prima giornata di Serie A, la Curva Nord aveva deciso di ricordare con uno striscione il capo degli ultras della Lazio – un’altra tifoseria che ha noti legami con l’estrema destra – ucciso in un agguato il 7 agosto.