Una società di telecomunicazioni neozelandese bloccherà l’accesso a 8chan

Poliziotti dopo l'attentato dello scorso marzo a Christchurch, in Nuova Zelanda, in cui sono morte 51 persone (Kai Schwoerer/Getty Images)
Poliziotti dopo l'attentato dello scorso marzo a Christchurch, in Nuova Zelanda, in cui sono morte 51 persone (Kai Schwoerer/Getty Images)

La società di telecomunicazioni neozelandese Spark ha deciso di bloccare l’accesso a 8chan, il controverso sito dove Patrick Crusius aveva pubblicato il suo manifesto razzista prima di compiere la sparatoria di El Paso, in cui sono morte 22 persone. Prima di Crusius, lo scorso marzo aveva fatto lo stesso anche Brenton Tarrant, che a Christchurch, in Nuova Zelanda, aveva ucciso 51 persone.

La decisione di Spark segue l’invito fatto nei giorni scorsi da David Shanks, capo del dipartimento che si occupa della censura in Nuova Zelanda, che aveva detto che avrebbe sostenuto qualsiasi fornitore di servizi internet che avesse deciso di bloccare 8chan. Al momento 8chan è irraggiungibile in tutto il mondo, dopo che la società che ne garantisce la sicurezza informatica ha deciso di non lavorare più per 8chan, ma Spark ha detto che se il sito tornerà online lo bloccherà.

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