Le novità sugli arresti per la strage di Corinaldo

Secondo la procura le 7 persone arrestate facevano parte di una banda che rubava durante concerti e serate in discoteca, usando spesso lo spray urticante come diversivo

(ANSA/PASQUALE BOVE)
(ANSA/PASQUALE BOVE)

I giornali di oggi hanno alcune informazioni in più sulle sette persone arrestate per la strage nella discoteca di Corinaldo del dicembre 2018, in cui, prima di un concerto del rapper Sfera Ebbasta, sei persone morirono schiacciate nella calca a causa di un momento di panico collettivo.

Le persone arrestate venerdì notte dai carabinieri, scrivono i giornali citando l’ordine di arresto del gip di Ancona, sono Ugo Di Puorto, Raffaele Mormone, Badr Amouyah, Andrea Cavallari, Moez Akari e Souaid Haddada: sono tutti giovani uomini tra i 19 e i 22 anni residenti nella provincia di Modena e sono ritenuti parte di una banda che si dedicava a furti e rapine nelle discoteche della zona e di varie parti d’Italia. Alcuni di loro hanno precedenti penali per piccoli furti o risse. Oltre ai sei ragazzi è stato arrestato anche un uomo di 65 anni, proprietario di un “Compro oro”, con l’accusa di ricettazione. La procura di Ancona ritiene che il gruppo avesse un altro membro, Eros Amoruso, morto il 25 aprile scorso in un incidente automobilistico.

Secondo quello che ha ricostruito il gip Carlo Cimini nell’ordinanza di custodia, la sera della strage di Corinaldo i sette ragazzi erano arrivati alla discoteca “Lanterna Azzurra” alle 23.50. Si erano divisi in due gruppi e avevano cominciato a tentare di derubare i ragazzi presenti al concerto, con una strategia già sperimentata e consolidata. Individuata la persona che indossava gioielli o oggetti di loro interesse, uno di loro la distraeva spingendola o fingendo di urtarla per sbaglio mentre usava il telefono per fare foto o video; un altro le sfilava collane, bracciali o orologi (ma soprattutto catene e catenine).

La sera del concerto di Sfera Ebbasta, scrivono i giornali, in pochi minuti la banda era riuscita a rapinare cinque persone; qualcuno, però, li aveva notati, quindi avevano usato lo spray urticante come diversivo per riuscire a scappare, come erano soliti fare. Lo spray urticante aveva però generato un momento di panico collettivo: nella fuga disordinata verso l’esterno, complici le carenze nei sistemi di emergenza e i problemi con le vie di fuga, erano morte schiacciate sei persone. Secondo la procura, correndo verso l’uscita, nella calca che si era generata, Di Puorto aveva perso la bomboletta, che infatti era stata trovata la notte stessa della strage, consolidando la tesi che fosse all’origine della reazione di panico delle persone presenti. A partire dal modo in cui avevano operato e dal tipo di oggetti che erano stati rubati, la procura di Ancona aveva ricostruito che c’era un precedente simile: un gruppo di ragazzi, qualche mese prima, era stato fermato e trovato con cinque catenine ritenute il bottino di una rapina appena compiuta.

In base ai primi indizi, erano stati disposti ulteriori accertamenti, intercettazioni telefoniche e la sorveglianza delle auto dei sospettati. Dai tracciati telefonici è emerso che i ragazzi fermati per le catenine erano tutti nella discoteca di Corinaldo la sera della strage e attraverso le indagini si è appreso che tra ottobre 2018 e luglio 2019 il gruppo avrebbe portato a termine decine di rapine – circa sei al mese – in tutta Italia (a Roma, Milano, Padova, Bologna, ma anche Disneyland, a Parigi, dove erano stati sorpresi e rilasciati) adottando la stessa strategia della sera del concerto di Sfera Ebbasta.

Per i furti sceglievano i concerti di cantanti, rapper e dj molto seguiti: prima di andarci chiamavano gli organizzatori per avere informazioni più precise sul numero dei partecipanti, sul luogo dei concerti e sui parcheggi. Secondo un particolare riferito da Repubblica, spesso si facevano accompagnare nelle discoteche e ai concerti da un uomo sui cinquant’anni avrebbe dovuto sembrare un genitore. L’uomo a un certo punto si sarebbe rifiutato di farlo e loro lo avrebbero picchiato con spranghe e bastoni.
Dopo la strage di Corinaldo, avevano smesso per un po’ di usare lo spray urticante, ma avevano ricominciato a usarlo come diversivo una sera che avevano nuovamente rischiato di essere scoperti e denunciati.

Tutti gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapina; sei di loro sono accusati anche di omicidio preterintenzionale e lesioni personali.