Le società tecnologiche statunitensi aggirano i divieti di Trump per fare affari con Huawei

Intel, Micron e altri produttori di microchip hanno già trovato il modo di continuare a fornire i loro componenti

(Kevin Frayer/Getty Images)
(Kevin Frayer/Getty Images)

Diverse aziende tecnologiche statunitensi hanno adottato soluzioni alternative per continuare a fornire i loro componenti a Huawei, la grande società cinese e il secondo produttore al mondo di smartphone, a cui il governo di Donald Trump ha impedito di fare affari negli Stati Uniti. Intel, Micron e altri produttori di microchip hanno aggirato i divieti iniziando a vendere a Huawei i loro prodotti costruiti fuori dagli Stati Uniti e che non contengono tecnologie che interessano la sicurezza nazionale statunitense; il divieto si applica infatti solo ai componenti prodotti direttamente negli Stati Uniti.

Questa soluzione ha permesso a Intel e agli altri di continuare a fare affari con uno dei loro principali clienti esteri: Huawei lo scorso anno aveva speso circa 11 miliardi di dollari per acquistare i componenti prodotti da aziende statunitensi, indispensabili per i suoi smartphone e per le attrezzature con le quali costruisce le reti di telecomunicazione. Huawei ha beneficiato di una parziale sospensione dei divieti fino a luglio per quanto riguarda l’utilizzo di Android, nella versione più ricca e completa realizzata da Google, ma non è chiaro che cosa accadrà alla scadenza del divieto.