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  • Giovedì 6 giugno 2019

La nuova Serie A sarà nuova davvero

Juventus, Milan e Roma sono ancora senza allenatore, dall'Inter ci si aspettano grossi investimenti, mentre i Della Valle hanno venduto la Fiorentina

Antonio Conte, nuovo allenatore dell'Inter (Getty Images)
Antonio Conte, nuovo allenatore dell'Inter (Getty Images)

Il campionato di calcio è finito da neanche due settimane ma se ne sta parlando ancora con la stessa insistenza, come se non fosse mai terminato. Se il calcio giocato della Serie A è finito, almeno per un po’, nel frattempo è iniziato il calciomercato, la finestra estiva in cui le squadre professionistiche comprano e vendono calciatori, ingaggiano nuovi allenatori, si rinnovano e stabiliscono obiettivi e aspettative – e di conseguenza quelle dei tifosi, non sempre coincidenti – in vista della nuova stagione. La finestra di mercato si aprirà ufficialmente il primo luglio e terminerà il 2 settembre, ma le prime trattative sono iniziate in questi giorni.

Per capire perché si parli così tanto di calcio anche quando non si gioca è bene ricordare che parliamo di un settore dal valore annuale stimato per difetto in circa 2,4 miliardi di euro, conseguenza dell’enorme interesse del pubblico. Il valore del calcio costituisce l’80 per cento del valore d’affari di tutto il settore sportivo italiano (2,9 miliardi), che rappresenta a sua volta il 43 per cento dell’intero settore economico dello spettacolo. Secondo l’ultimo Annuario SIAE le persone in Italia spendono nel calcio 1,6 miliardi più di quanto spendano al cinema, 1,9 miliardi più che per andare a teatro, 1,8 in più di mostre ed esposizioni. In dieci mesi 2 milioni di persone entrano allo stadio Giuseppe Meazza di Milano, in media fra i 50.000 e i 60.0000 spettatori ogni fine settimana. Nel 2017 il fisco italiano ha ricavato dal calcio un miliardo di euro di tasse: più o meno quanto riceve con un anno di TASI, la tassa annuale sui servizi.

Quello che succede nel calciomercato influenza quindi la forma d’intrattenimento più popolare e rilevante per l’economia italiana, e quest’anno lo farà probabilmente più che nelle passate stagioni. In Serie A sta infatti cambiando quasi tutto, basti pensare che quattro grandi squadre del campionato – Juventus, Inter, Milan e Roma – hanno cambiato o cambieranno allenatore, e che un altro storico club è diventato proprietà di un facoltoso imprenditore italoamericano.

Luciano Spalletti e Massimiliano Allegri, allenatori di Inter e Juventus fino alla passata stagione (LaPresse)

La squadra da cui ci si aspetta di più, ma della quale si sa anche meno, è la Juventus. Dopo aver vinto l’ottavo Scudetto consecutivo ma anche dopo aver mancato ancora una volta la vittoria in Champions League – il torneo in cui si misurano le più grandi squadre d’Europa – la società ha deciso di cambiare allenatore terminando il contratto di Massimiliano Allegri. Nelle ultime settimane sono circolate molte indiscrezioni sul probabile successore, ma facendo riferimento a quanto detto di recente dal direttore sportivo Fabio Paratici, la società ha una rosa di allenatori sul quale si sta concentrando, nessuno dei quali però sarà facile da ingaggiare. I giornali sostengono infatti che i tre più probabili siano Maurizio Sarri, Pep Guardiola e Mauricio Pochettino, rispettivamente ancora sotto contratto con Chelsea, Manchester City e Tottenham. Senza un allenatore la società non procede con grosse operazioni sul mercato, dove si sta comunque muovendo nella gestione del suo enorme parco giocatori: l’arrivo del promettente difensore turco Merih Demiral dal Sassuolo è già dato per certo dai giornali, così come l’ingaggio a parametro zero del centrocampista gallese Aaron Ramsey.

Un ex allenatore della Juventus è invece già tornato in Italia. Da una settimana Antonio Conte è il nuovo allenatore dell’Inter. Dopo il secondo quarto posto consecutivo raggiunto con Luciano Spalletti, la società milanese ha deciso di affidarsi a un vecchio rivale per iniziare quella che dovrebbe essere l’ultima fase di avvicinamento alla Juventus seguendo la direzione che ha preso di recente il calcio europeo, ovvero quella di un gioco più intenso e verticale costituito prevalentemente da pressing e transizioni veloci tra fase difensiva e fase offensiva. Nel farlo, l’Inter sarà aiutata da una maggior libertà negli investimenti, dato che non è più sottoposta alle restrizioni della UEFA. Nei mesi scorsi ha ingaggiato l’ex capitano dell’Atletico Madrid, il difensore Diego Godin, mentre in questi giorni i dirigenti stanno lavorando a due diverse trattative che riguardano il centrocampista Nicolò Barella, uno dei migliori giovani del campionato italiano, e l’esperto centravanti bosniaco Edin Dzeko, in uscita dalla Roma. È dato in uscita anche l’ex capitano Mauro Icardi, che non sembra avere più un futuro in squadra: per lui si parla di Atletico Madrid, Roma e Napoli.

Milan e Roma sono ancora senza allenatore. I movimenti delle due squadre sono in un certo senso legati tra loro, dato che il Milan ha due procedimenti in sospeso con la UEFA relativi a due diverse violazioni del Fair Play finanziario. La squadra si è qualificata ai gironi di Europa League tramite il quinto posto in campionato, ma la UEFA potrebbe decidere di sanzionarla per le sue passate violazioni finanziarie estromettendola dalla competizione. In quel caso la Roma, che è arrivata sesta, eviterebbe di giocare i preliminari di Europa League a fine luglio e avanzerebbe direttamente ai gironi, con il Torino che prenderebbe il posto nei preliminari.

(Getty Images)

Intanto la scorsa settimana Leonardo de Araujo si è dimesso dalla carica di direttore sportivo del Milan a causa dalle divergenze con l’amministratore delegato Ivan Gazidis. Secondo indiscrezioni riportate dai giornali, e quindi da prendere con una certa cautela, Gazidis vorrebbe avviare un nuovo progetto sportivo affidandosi alla valorizzazione dei giovani per poi trarne profitto economico utile al risanamento del bilancio societario, che ne ha molto bisogno. Leonardo invece avrebbe preferito investire su giocatori già affermati per ottenere risultati immediati. Nel nuovo assetto societario Paolo Maldini dovrebbe diventare direttore tecnico. Si parla anche di un ritorno al Milan come dirigente dell’ex calciatore croato Zvonimir Boban, attuale vicesegretario generale della FIFA.

La Roma vive nella stessa incertezza. L’ultima stagione non è stata positiva: in campionato è arrivata sesta, per la prima volta fuori dalla Champions League negli ultimi cinque anni, e ha cambiato in corsa sia l’allenatore che il direttore sportivo; l’ambizioso progetto per la costruzione di uno stadio di proprietà – requisito fondamentale per la crescita del club – si è impantanato tra i problemi della giunta di Virginia Raggi e le indagini giudiziarie sulla corruzione a Roma; il suo capitano Daniele De Rossi, uno dei giocatori più amati dai tifosi, ha lasciato la squadra alla fine della stagione, dopo che tra molte polemiche la società ha deciso di non rinnovare il suo contratto. Alla società manca quindi un allenatore, un direttore sportivo (a breve dovrebbe essere annunciato Gianluca Petrachi dal Torino) e diversi giocatori. Per l’allenatore si sta facendo il nome del portoghese Paulo Fonseca, sotto contratto con lo Shakhtar Donetsk, il cui stile di gioco riprenderebbe quello dell’ex allenatore Eusebio Di Francesco, e ci si attendono importanti cambiamenti nel parco giocatori dopo una stagione così deludente.

L’altro club di Serie A che sta aspettando sviluppi societari per iniziare a dedicarsi alla prossima stagione è la Fiorentina. Nelle prossime ore dovrebbe essere annunciato il nuovo proprietario, l’imprenditore italo americano Rocco Commisso, che dovrebbe pagare alla famiglia Della Valle tra i 160 e i 170 milioni di euro. Commisso sarà chiamato subito a gestire il caso di Federico Chiesa, il giocatore simbolo della squadra che però è considerato vicino a un trasferimento alla Juventus, con cui avrebbe già un accordo. Dovrà poi decidere se confermare o meno Vincenzo Montella come allenatore e nominare un nuovo direttore sportivo in sostituzione di Pantaleo Corvino.

Napoli, Lazio e Atalanta, le altre tre squadre di Serie A qualificate alle coppe europee, hanno confermato i loro allenatori e non hanno particolari urgenze da risolvere. Da queste tre squadre ci si aspettano tuttavia investimenti significativi, soprattutto per quanto riguarda l’Atalanta, qualificata ai gironi di Champions League per la prima volta nella sua storia.